Ballottaggi: vincono l’astensionismo e il centrosinistra unito alle Liste Civiche
di Matteo Castagna
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VERONA SI È SVEGLIATA GOVERNATA DAGLI EX COMUNISTI E CATTO-PROGRESSISTI A CAUSA DEI CAPRICCI DI FLAVIO TOSI
I Comuni al ballottaggio domenica 26 giugno sono stati 65. Verona, Parma e Catanzaro sono i capoluoghi ritenuti più importanti, come test nazionale per i partiti.
Occhi puntati sull’affluenza, che è stata in calo ovunque, e si è attestata attorno alla metà degli aventi diritto.
Frosinone che va al centrodestra, è in controtendenza rispetto a Viterbo. Affluenza a Verona del 50,3% rispetto al 55% del primo turno.
Forza Italia, capitanata da Flavio Tosi, ha spaccato l’unità del centrodestra (Cdx) fin dal primo turno ed ha, di fatto, consegnato la città al centrosinistra (Csx) di Damiano Tommasi.
I dati dimostrano che quella che troppi opinionisti e giornalisti alla Berizzi definivano la capitale dell’internazionale nera, si risveglia governata dagli ex comunisti e catto-progressisti a causa dei capricci del terzo incomodo e delle liti per azzoppare Giorgia Meloni.
Ciò non toglie che il Cdx scaligero debba trovare, in questo risultato, diversi motivi di riflessione e non di giustificazione, soprattutto perché in questi 5 anni ha dato la sensazione di non essere affatto compatto e all’altezza, una coalizione viziata da personalismi e mancanza di una visione strategica e politica unita dal medesimo orizzonte valoriale.
Una Lega al 6% dovrebbe essere la prima forza politica a interrogarsi sulla debacle. Spesso, però, le sconfitte cocenti possono portare ad altrettante utili purificazioni, già da oggi, in cui si torna alla Verona di Zanotto del 2002.
A Parma M. Guerra del Csx se l’è vista con il candidato del Cdx Vignali ed ha riportato il centrosinistra a governare la città dopo 25 anni. Esulta Bonaccini.
Lucca, dove c’è stato un bel testa a testa tra Pardini del Cdx, sostenuto da una Casapound all’8% e Raspini del Csx, va al primo.
Gorizia va al Cdx e Piacenza al Csx, Barletta al Cdx e Catanzaro al Csx un po’ a sorpresa, visti i dati del primo turno.
A Como vince, senza troppe sorprese il centrodestra. Alessandria va al Centrosinistra, come Cuneo. A Viterbo, una serie di civiche vincono sul centrosinistra. Monza va al Csx e appare una novità.
Il partito dell’astensionismo vince ovunque, a dimostrazione della disaffezione verso una politica sentita come lontana dai reali bisogni dei cittadini ma anche di delegittimazione dei sindaci eletti solo dalla maggioranza della metà degli elettori.
Le coalizioni si sono sostanzialmente spartite le città, con un vantaggio del centrosinistra, particolarmente evidente nelle tre città capoluogo, che, appunto, venivano considerate un test nazionale.
Non sarà facile trovare la quadra, così come non dovrebbe usarsi il caldo come alibi.
La gente chiede buona amministrazione, onestà, compattezza, chiarezza, soluzioni ai problemi quotidiani, progettualità e forze fresche.
Quando gli elettori non vedono queste caratteristiche, vedono mancanza di interesse per il bene comune a favore di interessi personali, preferiscono andare al mare e lasciare i politici soli a litigare.
In genere dopo la sconfitta ci si siede per analizzarne le ragioni. Io penso che si poteva già fare questa’analisi prima delle elezioni. Che Tosi abbia avuto una parte nella sconfitta è indubitabile ma non ne farei un capro espiatorio. Idem Sboarina. Il mancato accordo è l’aspetto che appare ai piu’ quando, in realtà, è l’assoluta pochezza di tutta il CDX veronese che, proprio per essere centrista (leggi: ondivago) non ha dimostrato di avere una chiara visione politica della società. I pannicelli caldi – anzi, riscaldati – del traforo, aeroporto,ex ghiacciaia, arsenale …non convincevano nessuno. La crociata – tardiva – anti LGBT battezzata da una tardiva lettera vescovile non poteva che sembrare che il de profundis di un gruppo di politici mediocri.La SX non farà niente. Qualche albero in piu’, qualche pista ciclabile in piu’ e domeniche a piedi (di certo senza chiudere i centri commerciali: compagni si ma col portafoglio a dx);LGBT in salsa rosa.5 anni di nulla e nullafacenti.