Conosciamo Sant’Arcangelo Tadini
di Mariella Lentini*
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TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Beato Alcuino, Sant’Anastasio di Brescia, Beati Arnaldo Serra e 30 compagni, Santa Aurea di Ostia, Sant’Austregesilio di Bourges, San Baudelio di Nimes, San Bernardino da Siena, Beata Colomba (Angela) da Rieti, Sant’Etelberto, Beata Giuseppa Endrina Stenmanns, San Guido della Gherardesca, Sant’Ilario di Tolosa, Santa Lidia di Tiatira, San Lucifero di Cagliari, Beato Luigi Talamoni, Santi Marcello e Codrato (Codro), Beata Maria Crescenzia (Maria Angelica) Perez, San Nil Sorskij (Nilo della Sora), San Protasio Chong Kuk-bo, Beato Rafael García Torres, San Talaleo (Talleleo), San Teodoro di Pavia, Beato Tomás Valera González) RICORDIAMO UN SANTO LOMBARDO
All’inizio del Novecento la condizione delle donne e dei bambini impiegati nell’industria della seta e della lana è drammatica. Vengono sfruttati e obbligati a lavorare 14 ore al giorno in cambio di un misero salario. In questo contesto, nel 1846, a Verolanuova (Brescia), in una famiglia nobile, nasce Arcangelo Tadini.
In seguito a un incidente mentre studia in collegio, rimane con una gamba rigida e claudicante per tutta la vita. Questo non gli impedisce di diventare sacerdote e insegnante elementare. È un bravissimo oratore e chi ascolta le sue commoventi prediche non riesce a trattenere le lacrime. Nel 1887 è parroco a Botticino Sera (Brescia). Egli ama i suoi parrocchiani e per loro desidera il benessere spirituale e materiale. Si accorge che molte ragazze del paese tornano a casa al sabato per ripartire il lunedì, all’alba, e raggiungere a piedi, in altri paesi, le fabbriche tessili, luoghi malsani dove è facile cadere in tentazione e fare brutti incontri. Le vede tornare sfinite, abbrutite dal lavoro.
Per Arcangelo Tadini la Chiesa deve ascoltare la voce di chi soffre. Nel 1898 si priva di tutto e usa le ricchezze di famiglia per costruire una filanda e dare lavoro alle ragazze. Acquista anche una casa per accogliere le operaie dei paesi vicini. Pensando alla loro istruzione e alla loro anima, nonostante le critiche di chi reputa la fabbrica un luogo immorale per una donna e, soprattutto, per una religiosa, nel 1900 fonda la Congregazione delle “Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth”. Le suore lavorano assieme alle operaie, insegnano a leggere e scrivere e parlano di Gesù. Le “suore operaie” seguono l’esempio della famiglia di Nazareth che prega e lavora umilmente e di Gesù, falegname assieme al padre Giuseppe, che non si sottrae alla fatica e al sudore per procurarsi il necessario per vivere.
Arcangelo Tadini muore a Botticino Sera, nel 1912. Grazie alle preghiere rivolte al santo, nel 2005 una coppia sterile riesce ad avere una bambina, Maria, e un anno dopo nasce un fratellino, Giovanni. Le suore operaie oggi sono diffuse in tutto il mondo (Italia, Inghilterra, Brasile e Africa), mentre la casa madre si trova a Botticino Sera. Operaie tra gli operai, attive nei quartieri popolari, testimoniano i valori cristiani nel mondo del lavoro. Arcangelo Tadini è un modello da imitare. E induce ad interrogarci: quante donne e quanti bambini sfruttati ci sono oggi nel mondo? Che cosa possiamo fare per aiutarli?
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