Conosciamo il beato Pier Giorgio Frassati
di Mariella Lentini*
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TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Sant’Alberto Quadrelli da Rivolta, Sant’Andrea di Creta (di Gortina), Sant’Antonio Daniel, Santa Berta di Blangy, Beato Bonifacio di Savoia, San Carileffo di Anille, Beata Caterina Jarrige, San Cesidio (Antonio) Giacomantonio, Beato Damiano Grassi da Rivoli, Sant’Elia I, Sant’Elisabetta di Portogallo, San Fiorenzo di Cahors, San Giocondiano, Beato Giovanni da Vespignano, Beati Giovanni detto Cornelio, Tommaso Bosgrave, Giovanni Carey e Patrizio Salmon, Beato Giuseppe Kowalski, Beati Guglielmo Andleby, Enrico Abbot, Tommaso Warcop ed Eduardo Fulthorp, San Lauriano, San Luarsab, Beata Lucia dell’Immacolata (Maria Ripamonti), Beata Maria Crocifissa (Rosa) Curcio, Santa Natalia di Tolosa, Beato Pietro Kibe Kasui, Sant’Ulrico (Ulderico), San Valentino di Langres (di Lassois)) RICORDIAMO UN SANTO PIEMONTESE
Bello, robusto, sportivo, pieno di vita, amante della montagna e dell’alpinismo. Il suo motto è «verso l’alto». La sua città è Torino. Figlio del senatore del Regno d’Italia Alfredo Frassati, proprietario e direttore del quotidiano La Stampa, e della pittrice Adelaide Ametis, Pier Giorgio nasce a Torino nel 1901. La sua famiglia è una delle più ricche e illustri della città. Pier Giorgio Frassati ha davanti a sé una carriera brillante presso il prestigioso quotidiano fondato dal padre, ma lui preferisce studiare ingegneria mineraria per poter lavorare assieme agli operai in miniera. Potrebbe trascorrere la giovinezza tra feste, divertimenti e lussi. Invece Pier Giorgio risparmia anche sul tram e cammina, corre, pur di aiutare i poveri, i disoccupati, i malati, gli emarginati. Questo ragazzone allegro, circondato da amici con i quali scherza e organizza gite in montagna, rappresenta un esempio per i giovani di ogni epoca. Si innamora anche di una ragazza, Laura Hidalgo, laureata in matematica, orfana e di umili origini. Rinuncia a lei per non recare dispiacere ai genitori che per il figlio aspirano al meglio.
Diventato terziario domenicano, aderisce alle “Conferenze di San Vincenzo”. Con i volontari, al mattino prima di andare all’università, o alla sera dopo cena, si reca nelle famiglie più disagiate a portare parole di conforto e pacchi con cibo e vestiario. Lo si vede spesso trascinare le carrette con le misere masserizie di chi è stato sfrattato, diretto verso tuguri maleodoranti. Pier Giorgio è un cristiano e vive la sua fede pienamente. Frequenta la Messa domenicale, recita tutti i giorni il Rosario, anche mentre si reca a piedi verso il Santuario della Madonna di Oropa (Biella); partecipa all’adorazione notturna dell’Eucaristia, legge il Vangelo e gli scritti di Sant’Agostino e di San Paolo; partecipa a ritiri spirituali. Tuttavia per il ragazzo una fede vissuta non aiutando chi è più sfortunato non è fede. Allora non stupisce sapere che in un’occasione Pier Giorgio Frassati si ritrova in pieno inverno, con parecchi gradi sotto zero, senza cappotto perché lo ha regalato a uno che ne era sprovvisto.
Purtroppo Pier Giorgio si ammala e in pochi giorni muore, a soli ventiquattro anni, nel 1925. Ai suoi funerali i poveri, da lui aiutati senza clamore, accorrono numerosi. Pier Giorgio Frassati è sepolto nel Duomo San Giovanni Battista di Torino, dove viene custodita la Sacra Sindone. È protettore di alpinisti, scalatori, sciatori d’Italia e dello sport e patrono dei giovani dell’Azione Cattolica.
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