Conosciamo Santa Monegonda

Conosciamo Santa Monegonda

di Mariella Lentini*

TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Beata Agata Han Sin-ae, Beato Antonio Yi Hyeon, San Bernardino Realino, Beata Colomba Kang Wan-suk, Beata Eugenia Joubert, Beato Giovanni Becchetti da Fabriano, Beata Giuliana Kim Yeon-i, Beato Ignazio Choe In-cheol, Santi Liberato, Bonifacio, Servio, Rustico, Rogato, Settimo e Massimo, San Lidano da Sezze, Beata Maira Rolanda (Maria Abraham), Beato Matteo Kim Hyeon-u, Santa Monegonda, Beato Pietro Becchetti da Fabriano, Beato Pietro di Lussemburgo, Santi Processo e Martiniano, Beata Susanna Kang Gyeong-bok, San Swithun di Winchester, Beata Viviana Mun Yeong-in ) RICORDIAMO UNA SANTA FRANCESE

La vita di una persona non è mai sprecata se diventa utile per aiutare il prossimo. C’è sempre un’altra possibilità. Questa è la straordinaria storia di una donna vissuta nel VI secolo a Chartres (Francia). Monegonda (significa “donna buona”) vive agiatamente, è sposata e madre di due bambini. I figlioletti, purtroppo, perdono la vita. Monegonda decide di rinchiudersi da sola in una celletta priva di mobili e di trascorrere il suo tempo pregando e digiunando. Si ciba solo di pane d’orzo, che lei stessa impasta con l’acqua che una serva le procura, e dorme su una stuoia.

Un giorno la domestica la abbandona. Monegonda, rimasta senza la preziosa acqua, prega Dio che arrivi in suo aiuto. Il Signore ascolta le sue implorazioni e fa scendere dal Cielo tanta neve. Monegonda può, così, raccogliere la neve dal davanzale, scioglierla e utilizzarla per impastare il suo pane quotidiano. Un altro miracolo avviene mentre la donna passeggia in giardino. Una vicina curiosa la scruta con diffidenza e, all’improvviso, diventa cieca. Monegonda è dispiaciuta di essere stata causa di tale infermità. Prega tanto Dio di guarire la donna e così, imponendo le mani sulla malcapitata e con un segno di croce, ridona la vista alla sua dirimpettaia. In seguito ridona l’udito a un sordo. Questi fatti clamorosi attirano davanti alla cella di Monegonda folle di persone che la acclamano e sperano di essere guarite. La donna, per non cadere nella vanità, si mette in viaggio verso Tours, per raggiungere in pellegrinaggio la tomba di San Martino, di cui è devota. Durante il tragitto incontra una ragazza molto malata che si inginocchia supplicandola di guarirla.

Ancora una volta Dio interviene e dona la guarigione alla povera fanciulla grazie alle preghiere di Monegonda. Arrivata a Tours dimora in una celletta, prega e digiuna e opera ancora guarigioni. La sua fama arriva al marito che decide di andare a riprendersela. A Chartres Monegonda ricomincia a pregare e a digiunare e, chiedendo l’aiuto di San Martino, torna a Tours dove, assieme ad altre donne, organizza l’accoglienza ai malati. Esse si cibano di pane e acqua e dormono per terra sulle stuoie. Monegonda, inoltre, guarisce prodigiosamente dalle malattie chi si rivolge a lei con fede. Questa volta il marito si rassegna e la lascia in pace. Poco prima di morire (a Tours, intorno al 573) Monegonda benedice del sale e dell’olio grazie ai quali fioriranno altre miracolose guarigioni.

 

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