Spagna, Associazioni per la Vita: “i pro-choice limitano le nostre libertà”
di Angelica La Rosa
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ALICIA LATORRE, PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE SPAGNOLA DELLE ASSOCIAZIONI PER LA VITA: “È NECESSARIO PARLARE IN MODO CORRETTO E VERITIERO E CONOSCERE GLI EUFEMISMI E I TERMINI INAPPROPRIATI INVENTATI DALLA CULTURA DELLA MORTE PER PRESENTARE UNA REALTÀ PARALLELA E UN’INVERSIONE DI VALORI”
Si è conclusa ieri a Madrid una due giorni per la vita tenuta dalla Federazione Spagnola delle Associazioni per la Vita (FEAPV) che ha celebrato anche il Congresso Nazionale per la Vita, in un paese, la Spagna, dove la cultura della morte sta facendo passi veramente preoccupanti, tesi a intimidire, minacciare e invertire il concetto di bene con quello di male, in modo tale che coloro che tolgono la vita addirittura vengono presentati come vittime e coloro che cercano di salvarla come criminali.
Alicia Latorre (nella foto), la Presidente della Federazione Spagnola delle Associazioni per la Vita, intervista da InfoCatolica organizzare il XXIV Congresso Nazionale per la Vita è stata “una grande gioia e una grande responsabilità” perché “presuppone la continuità del duro lavoro nel corso dei decenni da parte di persone che non hanno smesso di lavorare per tutta la vita e quindi è continuare con questa traiettoria di organizzazione di congressi, una delle attività principali della FEAPV. I congressi sono occasioni straordinarie per le associazioni per la vita, che escono rafforzate ed entusiaste, ma anche per la popolazione in generale. È una responsabilità perché vogliamo presentare la cultura della vita in modo coerente e attraente, cercando sempre il bene e la verità e sapendo che le informazioni e tutto ciò che viene trasmesso sono cruciali per la vita di molte persone. La scelta degli argomenti, dei relatori, dello sforzo di organizzazione e mobilitazione, di preparazione del materiale, è enorme, ma ne vale sempre la pena”.
Secondo Alicia Latorre “è necessario parlare in modo corretto e veritiero e conoscere gli eufemismi e i termini inappropriati inventati dalla cultura della morte per presentare una realtà parallela e un’inversione di valori. D’altra parte, il linguaggio della vita è generoso, rispetta la natura umana, aiuta, si prende cura, realizza buone iniziative e mostra la verità”.
La presidente della FEAPV ha spiegato che “la lotta per la vita sta facendo effetto perché i pro morte la temono e ricorrono alla limitazione delle libertà del pensiero, dell’espressione, dell’informazione ecc. Le nostre associazioni non lavorano in prima linea nei centri per l’aborto, noi collaboriamo alla cura delle vite salvate aiutando le madri e parlando nei nostri centri alle donne che hanno già un appuntamento per abortire. Mostriamo il nostro sostegno anche alle persone che vengono in modo pacifico e rispettoso per offrire aiuto o pregare, che non sono in nessun caso violente ma estremamente generose e altruiste”.
La Federazione Pro-Vita in Spagna, in 40 anni di esistenza ha permesso la nascita di quasi 100mila bambini. più la realizzazione di numerosi congressi nazionali e internazionali, incontri formativi, studi, pubblicazioni, manifestazioni ed eventi pubblici ecc.
Anche in Italia continua l’impegno contro l’abrogazione della legge 194 e per la tutela giuridica della sacralità della Vita dal concepimento alla morte naturale. Ieri il Comitato NO194 ha tenuto un presidio a Padova e l’avv. Pietro Guerini, Presidente nazionale de Comitato NO194 e dell’omonima associazione, ha sottolineato, tra l’altro, “la contraddittorietà delle posizioni assunte da coloro che condannano gli eccidi in guerra e giustificano l’aborto e di chi condanna l’aborto e giustifica gli eccidi in guerra con le stucchevoli ed irrazionali motivazioni a cui anche una parte dell’area pro life-pro family ha aderito, conformemente alla disinformatia riconducibile a media e canali social russi e al disegno imperialista di quel paese (con la sua inequivocabile matrice ideologica) ed a logiche opportunistiche”.