L’artigianato fra storia e innovazione: una piccola esperienza a Gubbio da ripetere altrove
di Vincenzo Silvestrelli
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LA VALORIZZAZIONE DELLE COMUNITÀ SI REALIZZA ATTRAVERSO PICCOLE INIZIATIVE CHE METTONO INSIEME, DA PROTAGONISTI, GLI ATTORI ISTITUZIONALI E PRIVATI PER MANTENERE LE NOSTRE TRADIZIONI ED IL NOSTRO SAPER FARE
Si è tenuto nei giorni scorsi un convegno sul tema: “L’artigianato a Gubbio, fra storia e innovazione”.
L’incontro ha avuto l’obiettivo di valorizzare la storia economica delle comunità nell’ambito del progetto “Valorizzare il passato per costruire il futuro”, promosso dall’Associazione Eticamente, in collaborazione con l’ISUC, l’Istituto per la storia contemporanea dell’Umbria.
L’artigianato in Italia è stato ed ancora rimane un elemento importante dello sviluppo e della organizzazione sociale delle comunità. Lo studio della sua storia è utile per comprendere gli aspetti della trasformazione in industria e per approfondire i temi riguardanti la sua specificità, i motivi delle sue crisi, le possibilità della sua evoluzione. L’artigianato è un mondo diversificato dove l’attività di lavoro diventa anche filosofia di vita. Il convegno ha offerto un contributo di approfondimento, partendo dalla comunità eugubina, raccogliendo anche alcune storie di attività artigiane.
L’incontro è stato promosso dal Comune di Gubbio, città che vanta una tradizione artigiana secolare, inscindibilmente connessa anche alla “Festa dei Ceri”.
La presenza dell’amministratore unico di Sviluppumbria Michela Sciurpa, aiuterà a presentare le politiche di sostegno finanziario alle realtà del territorio. Il supporto dell’ANCI segnala l’interesse alla valorizzazione delle tradizioni artigiane in tutti i comuni dell’Umbria.
L’incontro si è svolto nella sede del Museo delle arti e mestieri, con il supporto della Fondazione Università delle arti e mestieri che rappresenta il partner ideale per il racconto della storia dell’artigianato a Gubbio.
Sono iniziative puntuali che possono essere di ausilio per sostenere dei mondi che altrimenti non si incontrerebbero, a costruire reti di salvaguardia di queste attività che purtroppo fanno anche fatica a trovare giovani che la proseguano.
Giancarlo Polenghi, fondatore della Scuola d’arte sacra di Firenze e docente universitario, nel suo intervento ha sostenuto a proposito degli artigiani: “Gente che lavora da sola, o al massimo in minuscoli gruppi più o meno familiari, ma che non riesce a fare rete, ad allearsi per raggiungere insieme obiettivi comuni. Essere soli equivale a scomparire anche perché chi non sa presentarsi in rete rischia l’irrilevanza. E così il mondo della politica non vede l’artigianato, anzi lo dà già per morto. Si crede maggiormente nel turismo, nel design, nella produzione in serie (ma fatta in Cina perché costa meno). Eppure l’arte e l’artigianato sono nel nostro DNA, sono ciò che ci rende quello che siamo”.
I territori e le attività vanno aiutati attraverso iniziative che ne segnalino le specificità e i prodotti. Il portale Picoo, che riprende il nome da una antica leggenda umbra sul picchio verde, è stato realizzato dalla Fondazione università arti e mestieri di Gubbio e va proprio in questa direzione. Il portale è infatti un interessante iniziativa che segnala esperienze turistiche, offre indicazioni di prodotti gastronomici e artigiani legati al territorio e di riferimenti storici e folkloristici. Si può ritenere un valido strumento per organizzare una rete collegata ad una comunità. Il Museo delle arti e mestieri promosso dalla Fondazione, di Gubbio si pone dunque come strumento attivo e non solo come luogo da visitare.