Ancora Luciano Moia, stavolta sulle persone transgender e la loro dignità
di Angelica La Rosa
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IL GIORNALISTA (DIPENDENTE DELLA C.E.I.) STAVOLTA TENTA DI NORMALIZZARE LA TRANSESSUALITA’?
“Figli di un Dio minore? Le persone transgender e la loro dignità” (Edizioni San Paolo 2022, 160 pagina, euro 16) è l’ultimo libro di Luciano Moia.
Giornalista da venticinque anni, caporedattore degli inserti di Avvenire dedicati alla famiglia (sic!), Moia non è nuovo a libri su questo argomento. Il precedente, infatti, si intitolava “Chiesa e omosessualità. Un’inchiesta alla luce del magistero di papa Francesco (San Paolo, 2020), un testo molto criticato visto che da un dipendente della Conferenza episcopale italiana, che si dichiara ispirato dall’Amoris laetitia di Papa Francesco, non ci si aspettava di certo che arrivasse la proposta di cura pastorale che richiede un cambiamento della dottrina della Chiesa sull’omosessualità.
A giudicare dalla presentazione che le Edizioni San Paolo fanno di “Figli di un Dio minore? Le persone transgender e la loro dignità” sembra che Moia persevera nella strada avviata nel precedente testo “Chiesa e omosessualità – Un’inchiesta alla luce del magistero di papa Francesco”.
“Troppo a lungo il pianeta transgender è stato privato del rispetto da parte di tutti. Questa disattenzione – per non parlare dell’aperto disprezzo e degli stupidi luoghi comuni – genera sofferenza in persone innocenti. La risposta a questo grido è troppo spesso il silenzio e l’imbarazzo, ma anche la preclusione fondata su una conoscenza superficiale e banalizzante. Ecco perché l’autore invita a correggere pregiudizi e sospetti nei confronti delle persone che affrontano l’incertezza dell’identità di genere, la disforia e l’incongruenza sessuale, fino ad arrivare alla scelta, sempre difficile, del ‘cambio di sesso'”.
Scrivono così dalle Edizioni San Paolo per questo testo appena uscito sul transgenderismo. “Si tratta anzitutto di ascoltare le fatiche, le incertezze e il desiderio di gioia di vivere delle persone transgender e delle loro famiglie, che chiedono ascolto e comprensione. Ben oltre le contrapposizioni ideologiche di qualunque origine, è tempo di approfondire esperienze, di mettere a fuoco prospettive, di incrementare conoscenze senza ricette preconfezionate a proposito di temi decisivi come la sessualità, l’orientamento sessuale, l’identità sessuale e quella di genere. Oltre a fornire elementi di valutazione scientifica, giuridica, psicologica ed etica, il libro offre soprattutto dieci diverse voci di persone transgender: storie vere che è ora di ascoltare con mente e cuore aperti al rispetto della dignità di ciascun essere umano”.
Ecco lo stile di Moia. Impietosire, non guardare all’insegnamento bimillenario della Chiesa ma al sentire emotivo dell’oggi e… il gioco è fatto.
Per questo motivo invitiamo vivamente non a comprare questo testo. Sarebbero soldi persi perché il libro ci sembra, ma speriamo di sbagliarci, una forma di indottrinamento per “normalizzare” la transizione gender e la transessualità.