Il rilancio del patrimonio vero del nostro Paese

Il rilancio del patrimonio vero del nostro Paese

di Gian Piero Bonfanti

SPERIAMO CHE CERTE INIZIATIVE CULTURALI NON SIANO ULTERIORI GIOCHI PER LA RIPARTIZIONE DI FONDI PUBBLICI CON DESTINATARI PREDEFINITI

Il nostro Paese sta mostrando con piccoli segnali una voglia di ripartenza, e lo fa proprio puntando all’aspetto culturale. D’altronde da qualche parte bisognava pure ripartire dopo due anni di distruzione totale, dove anche le menti più fervide hanno subito un abbassamento di livello culturale notevole. Le menti se non allenate si intorpidiscono ogni giorno sempre più.

Leggiamo quindi con piacere le dichiarazioni del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenuto all’incontro pubblico organizzato dall’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digitali) dal titolo “La Fabbrica delle Immagini non si ferma”.

Il Ministro sostiene dunque che “l’Italia ha anticipato e incrociato l’esplosione del mercato dell’audiovisivo facendo investimenti strutturali, come i 300 milioni per Cinecittà, rinnovando la normativa e migliorando gli incentivi fiscali che oggi, con il tax credit, sono tra i più forti in Europa. Per il settore del cinema e dell’audiovisivo c’è molto ottimismo per il futuro, sarà traino della crescita nei prossimi anni”. Lo stesso Ministro dice di aver messo in campo molte misure e stanziato finanziamenti per le sale cinematografiche, luoghi di altissimo interesse culturale.

Simile interesse lo riscontriamo nell’iniziativa aperta dal 1 Aprile sino al 30 Aprile 2022, pubblicato con il D.D.G. n. 160 del 11/03/2022 recante il bando per l’assegnazione delle risorse del Fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio librario per l’anno 2022.

A questo bando potranno partecipare però solo le biblioteche degli istituti scolastici (scuole dell’infanzia e Istituti di istruzione primaria, secondaria e superiore), incluso gli istituti di istruzione paritaria senza fini di lucro e che comunque non siano legati a società aventi fini di lucro o da queste controllate, e quelle biblioteche che fanno parte della rete costituita per promuovere e sviluppare forme di cooperazione a livello territoriale, garantendo la condivisione di risorse e professionalità oltre che la sostenibilità ed omogeneità dei servizi erogati tra le biblioteche aderenti, chiamata sistema bibliotecario. Non sono ammesse al finanziamento le biblioteche facenti parte di atenei universitari o istituti ad essi equiparati.

Pure essendo iniziative che ci danno un senso di positività, speriamo che queste non siano ulteriori giochi per la ripartizione di fondi pubblici con destinatari predefiniti. Auspichiamo che in questa occasione questi finanziamenti possano funzionare da volano per la ripartenza di settori in crisi e che siano da propulsore per riprendere le redini di una cultura allo sbando.

D’altronde in un paese dove gli “intellettuali” possono permettersi di scrivere post sui social utilizzando nella parola “evacuazione” la lettera “q” al posto di una semplice lettera “c” (Roberto Saviano docet) e dove dai vertici del governo la massima affermazione è paragonare la pace all’accensione dei termosifoni o dei condizionatori, crediamo vi sia estremamente bisogno di un ritorno ai banchi di scuola oppure alla visione di film impegnati, magari di qualche documentario. Ben vengano queste iniziative, speriamo solo che questa volta la politica non sporchi tutto come al solito.

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