Un giovane statunitense su cinque della “Generazione Z” si identifica come LGBT
di Angelica La Rosa
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IL PRESIDENTE DEL RUTH INSTITUTE JENNIFER MORSE: “LE PERCENTUALI CRESCENTI DI GIOVANI CHE SI IDENTIFICANO COME LGBT NON POSSONO ESSERE DOVUTE A FATTORI GENETICI… LE INFLUENZE SOCIALI E CULTURALI SONO MOLTO PIÙ FORTI DI QUANTO I PROGRESSISTI SIANO DISPOSTI AD AMMETTERE”…
Secondo l’ultimo sondaggio dell’Istituto internazionale di ricerca Gallup, un cittadino statunitense su cinque (precisamente il 21%) della Generazione Z (la generazione dei nati tra il 1995 e il 2010) si identifica come LGBT. Per l’intera popolazione degli Stati Uniti la percentuale è del 7,1 (nel 2017 era il 4,5%, nel 2021 il 5,6%).
La cifra aggregata di 7,1 di questo è il doppio della percentuale nel 2012, quando Gallup ha iniziato a studiare le “minoranze sessuali”. Se raddoppia ogni dieci anni, entro il 2052, la metà degli americani si dichiarerà LGBT.
Man mano che si scava più a fondo nelle statistiche, l'”identità” diventa più sconcertante. Perché si scopre che il 57 percento degli “adulti LGBT statunitensi” si definisce bisessuale. Tra gli LGBT della Generazione X (nati nel periodo 1965-1980), due terzi si definiscono bisessuali e secondo Gallup, “è molto più probabile che i bisessuali sposino coniugi o vivano con partner di sesso diverso rispetto a coniugi o partner del loro stesso sesso“.
La predominanza dei bisessuali suggerisce che molti giovani americani siano in realtà confusi sul loro orientamento sessuale e sono stati indottrinati per bene, anche dalle scuole. Dalle ore di storie di Drag queen per i bambini dell’asilo alle settimane del sesso per aiutare a orientare le matricole del college con eventi “divertenti” come la “ruota della fornicazione”, le scuole hanno un grande potenziale per influenzare i giovani.
La presidente del Ruth Institute, la dottoressa Jennifer Morse, ha sottolineato che le percentuali crescenti di giovani che si etichettano come LGBT “non possono essere dovute a fattori genetici“.
Infatti la stessa American Psychological Association ha ammesso che “non c’è consenso tra gli scienziati sulle ragioni esatte per cui un individuo sviluppa un orientamento eterosessuale, bisessuale, gay o lesbico… Sebbene molte ricerche abbiano esaminato le possibili influenze genetiche, ormonali, evolutive, sociali e culturali sull’orientamento sessuale, non sono emersi risultati che consentano agli scienziati di concludere che l’orientamento sessuale è determinato da uno o più fattori particolari“.
La Morse ha osservato che i “rivoluzionari sessuali” stanno ottenendo molti vantaggi affermando che le persone sono “nate gay” e non possono cambiare. La convinzione che il cosiddetto orientamento sessuale “sia un tratto innato e immutabile” è sempre più ripreso dalla giurisprudenza che “decostruisce la concezione tradizionale dell’etica sessuale“. Secondo la Morse anche l’ultimo sondaggio Gallup conferma “che le influenze sociali e culturali” sull’identificazione sessuale siano “molto più forti di quanto i progressisti siano disposti ad ammettere“.