Un’università danese: “i vaccinati mostrano più pregiudizi verso i non vaccinati”
di Emanuela Maccarrone
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L’UNIVERSITÀ AARHUS (DANIMARCA): “LA PERSONA MEDIA NON VACCINATA NON NUTRE ANTIPATIA NEI CONFRONTI DEGLI INDIVIDUI VACCINATI COME ACCADE SPESSO VICEVERSA“
I mandati vaccinali hanno concorso anche all’incremento dell’odio tra due gruppi di cittadini: vaccinati e non vaccinati.
Un recente studio svolto dai ricercatori dell’Università di Aarhus, in Danimarca, intitolato Pregiudizio contro i vaccinati e i non vaccinati durante la pandemia COVID-19: un esperimento globale congiunto, avverte che le persone vaccinate mostrano alti livelli di pregiudizio e odio verso i non vaccinati. I ricercatori, che hanno studiato le risposte di 10.740 intervistati in 21 paesi, dicono che, al contrario, le persone non vaccinate non mostrano, generalmente, antipatia nei confronti delle persone vaccinate.
Dunque, secondo questi studiosi, l’antipatia “è completamente unilaterale, essendo diretta esclusivamente dai vaccinati verso i non vaccinati, mentre la persona media non vaccinata non nutre antipatia nei confronti degli individui vaccinati“.
Secondo questi scienziati della politica, l’antipatia dei vaccinati verso i non vaccinati è 2,5 volte maggiore dell’odio rivolto ai migranti del Medio Oriente, un gruppo che deve affrontare alti livelli di discriminazione globale.
Dalla ricerca è emerso che il vaccinato è coerentemente allineato con altre opinioni come la fiducia nella scienza, nelle autorità e nel sistema politico, mentre dall’altro lato, secondo il dottor Niall McCrae, esperto di etica medica, in alcune nazioni del mondo anche certi vescovi hanno accresciuto l’ostilità verso i non vaccinati imponendo “un apartheid medico” e, in diversi casi, “escludendo i non vaccinati dalla Santa Messa e dai sacramenti, persino sospendendo seminaristi e clero non vaccinati“.
Dallo studio è emerso che il terzo anno della pandemia sta mettendo a dura prova le persone in tutto il mondo. La ricerca ha documentato l’emergere della “stanchezza da pandemia“, il calo del sostegno alle restrizioni e la diminuzione della fiducia nelle autorità.