La diciassettenne ricevuta in udienza privata dal Papa: “bisogna, da credenti, essere obbedienti”

La diciassettenne ricevuta in udienza privata dal Papa: “bisogna, da credenti, essere obbedienti”

di Bruno Volpe

ANNA MICCOLI, DICIASSETTENNE PUGLIESE E GIOVANE MUSICISTA, INCONTRA IL SANTO PADRE AL QUALE DEDICA LA SUA VERSIONE DI “DON’T CRY FOR ME ARGENTINA

Sono felice, Papa Francesco mi ha emozionata“: Anna Miccoli, la diciassettenne di Alberobello, frazione Coreggia, giovane musicista, non sta nella pelle dopo l’incontro col Santo Padre al quale ha dedicato la sua versione del noto brano “Don’t cry for me Argentina“.

Una storia commovente la sua. Grazie a fede e musicoterapia riesce a convivere con una malattia rara, la delezione del cromosoma 22 che produce una forma di autismo. Oggi studia al liceo musicale di Monopoli Luigi Russo e suona: organo, piano, tastiere. Si occupa di temi religiosi con una profondità ed una competenza che lasciano a bocca aperta. Domenica scorsa ha coronato il suo sogno: incontrare il Papa. L’abbiamo intervistata per inFormazione Cattolica.

Anna: come è andato il tuo incontro col Papa?

“Molto bene, sono ancora molto emozionata. Gli ho fatto sentire e dedicato la mia versione di ‘Don’t cry for me Argentina’. Io amo la musica che, assieme alla fede, è vita”.

Come è nato questo incontro col Papa?

“Gli ho scritto varie volte. Finalmente con immensa gioia mi ha risposto e mi ha convocato per un’udienza privata. Mi ha fatto tante domande.. Mi sono commossa davvero, di una umanità incredibile”.

Te lo aspettavi?

“No. Lui mi ha abbracciata tanto e mi ha promesso di chiamarmi e di fare presto una video chiamata”.

Che cosa gli hai detto?

“Che mi sentivo come Zaccheo (il personaggio del Vangelo, peccatore, che si incontra con Gesù nella sua casa, n.d.r.) al suo cospetto. Lui ha sorriso”.

Sei credente?

“Tanto, la fede è importante. Amo il Papa, seguo i vescovi e i sacerdoti. Bisogna da credenti essere obbedienti”.

Sua madre Angela Palmisano: “Sia la musicoterapia che l’attaccamento alla fede l’hanno aiutata molto. Fa catechismo e conosce tante cose, molte più di me, è sempre molto informata su tutte le iniziative della parrocchia e della diocesi. Ha un legame stretto con i parroci e i vescovi ai quali porta grande rispetto“.

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