Una somiglianza tra San Pio X e Papa Francesco
di Angelica La Rosa
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SAN PIO X, CONSIDERATO DA MOLTI UN CONSERVATORE E REAZIONARIO, È STATO SUPERATO NELLE INIZIATIVE CANONICHE D’AUTORITÀ (MOTU PROPRIO) DA PAPA FRANCESCO
Il motu proprio è un atto giuridico della Chiesa cattolica emesso direttamente dal Papa, di propria iniziativa e autorità. Si tratta, se così possiamo dire, usando una espressione in voga negli ultimi anni, di un atto giuridico poco “sinodale”, ma molto usato dal pontefice regnante. Bisogna addirittura tornare a san Pio X (1903-1914) per trovare un Papa che ha avviato più riforme attraverso lo strumento del motu proprio.
Papa Francesco, finora, ha approvato ben 49 motu proprio in nove anni di pontificato. Per farsi un’idea, Benedetto XVI, con un pontificato di quasi otto anni, ha pubblicato in totale 13 motu proprio, san Giovanni Paolo II, con più di 26 anni alla guida della Barca di Pietro, ne ha emanati 31.
Papa Francesco ha eguagliato san Paolo VI, anche lui arrivato a 49 motu proprio ma in più di 15 anni di pontificato. San Giovanni XXIII, in meno di cinque anni di pontificato, ne ha pubblicati 14, Pio XII 11 in quasi 20 anni di regno. Il suo predecessore, Pio XI, 14 in 17 anni, mentre nel pontificato di Benedetto XV, di poco più di sette anni, ne furono pubblicati 11.
Prima ancora, molti di più furono i motu proprio di san Pio X. Papa Sarto, infatti, ne ha emanati 38 negli 11 anni in cui fu Pontefice, dal 1903 al 1914.
Con questi numeri possiamo osservare che sono quattro i Pontefici che si distinguono per iniziative canoniche “d’autorità”: Pio X, Giovanni XXIII, Paolo VI e Papa Francesco.
Quelli di Roncalli e Montini sono facilmente spiegabili perché fatti nel periodo di convocazione, celebrazione e attuazione del Concilio Vaticano II, un periodo di riforme.
San Pio X e Francesco non sono nella stessa situazione dei Papi conciliari. Tuttavia, a giudicare da questi dati, possiamo dire che siamo di fronte ai due Pontefici più riformatori degli ultimi tempi.
Da notare che Francesco ha una media di 5,3 motu proprio all’anno – senza aver ancora terminato il suo regno, contro i 3,45 di Pio X: la differenza è notevole. È curioso che Pio X, considerato da molti un conservatore reazionario, sia stato superato nell’autoritarismo – tenendo conto della natura del motu proprio – da Papa Bergoglio.
Quindi si può essere tendenti alla sinodalità e al decentramento romano e, allo stesso tempo, intervenire d’autorità.