Per riparare le offese che continuamente affliggono Cristo e perché il Cuore Immacolato di Maria trionfi
a cura di Maria Bigazzi
–
DOMANI, 11 FEBBRAIO 2022, IN OCCASIONE DELLA MEMORIA FACOLTATIVA DELLA BEATA VERGINE MARIA DI LOURDES (PRIMA APPARIZIONE L’11 FEBBRAIO DEL 1858) SI PORTERA’ AVANTI UNA GIORNATA SPECIALE DI PREGHIERA D’IMPETRAZIONE E RIPARAZIONE
Diversi fedeli laici domani, 11 febbraio 2022, in occasione della Memoria Facoltativa della Beata Vergine Maria di Lourdes (prima apparizione l’11 febbraio del 1858) porteranno avanti una giornata di preghiera per riparare le offese che continuamente affliggono Nostro Signore, perché il nostro cuore diventi trono del Signore e base da cui partire per un vero cambiamento a livello sociale; perché Dio abbia pietà di noi e di tutti i nostri peccati; perché presto il Cuore Immacolato di Maria trionfi.
Sotto la Sua materna protezione e con l’aiuto di san Giuseppe, migliaia di fedeli italiani offriranno le preghiere del giorno di domani, impegnandosi nella recita del Santo Rosario, nel digiuno secondo le possibilità di ciascuno e nella visita alla santa Eucaristia (per chi può, preparandosi con il Sacramento della confessione e con il cuore aperto solo a Dio, anche la partecipazione alla santa Messa).
Stiamo assistendo a un sempre più rapido decadimento della società e dei costumi, del dilagare di ideologie pericolose, della svendita del proprio corpo la cui valorizzazione e dignità sono continuamente attaccate e svilite, un grave assalto alla Vita, con diritti e libertà negate, aumento degli aborti, manipolazione della Vita, eutanasia (anche infantile fuori dal nostro Paese), attacco alla famiglia naturale, liberalizzazione delle droghe, blasfemie e odio profondo verso la Fede e la Chiesa. E l’elenco sarebbe ancora lungo. In ogni ambito della nostra società vediamo l’attacco del maligno: nella Chiesa, nella società civile e politica, nella scuola, nella famiglia, tra i giovani…
Questi ultimi due anni sono stati segnati dall’aumento di problematiche nell’uomo, soprattutto tra i giovani, dove violenza e pornografia stanno letteralmente macerando il corpo e lo spirito.
Tutta la società sembra permeata da odio e violenza. La purezza, grande tesoro che dovrebbe abitare nel cuore degli uomini, viene attaccata e derisa, mentre si esalta il male, il brutto e tutto ciò che rende l’uomo libero di compiere qualsiasi azione senza limitazioni morali e razionali, portandolo inevitabilmente alla schiavitù del peccato.
Gli ultimi attacchi blasfemi trasmessi in televisione, assieme ai tanti che continuamente e quotidianamente si registrano, quali profanazioni, violenze sui cristiani e sacerdoti, bestemmie, cattiverie libere verso la Fede, etc., mettono ben in evidenza la perversione e la malattia che affliggono la nostra società.
Ci troviamo a vivere un momento di grave crisi, alimentato da scelte politiche che non mirano alla valorizzazione dell’uomo e alla sua dignità, ma che lo mettono in difficoltà e in situazione di povertà.
Di fronte a tutto ciò non smette di colpire il mondo la piaga dell’aborto e della sperimentazione con vite umane per la composizione di farmaci e prodotti utilizzati nella vita quotidiana.
Uno sterminio silenzioso che miete milioni di vittime l’anno. Il male della nostra società è dato da un marcato egoismo e da una continua lotta contro la Verità, schiaffeggiata, percossa e derisa, mentre il principe della menzogna dissemina veleno e falsità accolte da molti con grande entusiasmo.
Se Cristo non regna nei nostri cuori e nella nostra società, questa non farà altro che precipitare sempre più in basso, verso il baratro. Per questo come cristiani siamo chiamati a gridare a gran voce, a parlare perché crediamo, come ci insegna l’Apostolo, “perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili” (2 Cor 4,18).
Siamo chiamati ad avere il coraggio e la fortezza, ad opporci con forza al male; siamo chiamati a riparare le offese fatte a Dio, con la preghiera e con il digiuno, armi indicate dallo stesso Signore e ripetute dalla Madonna a Fatima e in tante altre Sue apparizioni.
L’episodio narrato nel libro di Giona invita ciascuno di noi, compresi i potenti che agiscono senza Timor di Dio, a credere e a chiedere perdono a Dio: “I cittadini (di Ninive) credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere” (Gion 3,5-6).