Ecco le vere ragioni dell’America in fiamme

Ecco le vere ragioni dell’America in fiamme

 

Spaventose le immagini dall’America in fiamme dopo la morte di George Floyd: linciaggi di bianchi, banche e negozi assaltati in tutto il paese, coprifuoco, chiese e statue che bruciano, anziane signore pestate perché difendevano il proprio negozio.



Ma la tragica morte di Floyd da parte di un ufficiale di polizia non è la vera ragione che ha portato a una tale crisi. Il poliziotto sconterà molti anni di carcere e il presidente americano ha condannato quanto è successo. Che altro doveva succedere in un paese democratico? E contro quello che vi dicono i media, l’America è meno, non più razzista. Ci sono stati due mandati del primo presidente di colore, ci sono corsie preferenziali per le minoranze nelle università e nel lavoro, si censurano persino vecchi romanzi come “Le avventure di Huckleberry Finn” in odore di razzismo e usare termini offensivi in pubblico contro le minoranze è sinonimo di morte sociale.

Stiamo invece assistendo alla violenta scomparsa della vecchia America della parsimonia, della temperanza, della civiltà, della moderazione. La sinistra ha rinunciato al liberalismo, al dialogo e al dissenso per passare a una spietata politica basata sull’identità razziale e sessuale che ha travolto tutto. Sicuramente i toni di Trump non hanno aiutato e in generale il consenso oggi è come se si fosse spostato dalla vecchia e benedetta responsabilità dell’individuo all’idea che la società è responsabile di tutti i mali. Per anni i media e le università hanno detto che i neri erano oppressi e che la loro rabbia era legittima.

Ora l’America raccoglie nelle strade quello che è stato seminato in anni di rancore. Assistiamo inoltre alla distruzione culturale di una società, l’individualismo ha privato la società delle vecchie relazioni che un tempo davano senso all’identità collettiva, i punti di riferimento (chiesa, comunità…) sono in crisi e quel che resta è la guerra di tutti contro tutti come in un videogioco e in un gigantesco campus. Oggi un ragazzo americano è più facile che abbia in casa un televisore che non un padre.

Distruggi la figura del padre, dissolvi la famiglia, decostruisci la scuola, priva l’essere umano della dimensione religiosa e gettalo in una condizione di puro consumismo senza i legami che ci rendono meno vulnerabili al male e alla violenza, fomentando una volgare ed esibizionista cultura basata su una sorta di colpa collettiva…E avrai le fiamme.



Abbiamo coltivato il desiderio di trasgredire, di distruggere, di spazzare via “il sistema”. Il mondo intero doveva finire prima o poi nella pattumiera, diventare “trash”. E questa violenza senza precedenti si innesta in un tessuto sociale fortemente devastato da 100mila morti per la pandemia e dalla prospettiva di una crisi economica senza precedenti. Stiamo perdendo la vecchia America. La rimpiangeremo.



 

GIULIO MEOTTI

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