In Parlamento si rielegge Mattarella e muore la politica

In Parlamento si rielegge Mattarella e muore la politica

di Matteo Castagna

ABBIAMO UNA CLASSE POLITICA INADEGUATA, IMPREPARATA, PROFONDAMENTE MEDIOCRE

Lo squallido spettacolo dato dal teatro dell’elezione del Capo dello Stato, da parte della partitocrazia, è una riprova schiacciante di una classe politica inadeguata, impreparata, profondamente mediocre.

Nonostante un semestre di tempo, abbiamo assistito ad una messinscena che ha del grottesco. Si è riusciti, persino, a “bruciare” la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e a dimostrare al mondo intero che esiste solo una donna adeguata a ricoprire un ruolo istituzionale super partes, ovvero la femminista di sinistra.

Un’offesa al genere femminile, una discriminazione ideologica, una sciocchezza logica. Eppure, i pasdaran dell’egualitarismo perfetto non si sono stracciati le vesti, non hanno mobilitato i BLM né i centri (a)sociali, né le Femen.

A riprova del fatto che quella liberal è esclusivamente una cancel culture, un’espressione d’odio verso tutto ciò che rappresenta tradizione e identità, in favore di un progressismo transumano, tecnocratico, plutocratico e, soprattutto, sovversivo dell’ordine naturale, cameriera dell’alta finanza globalista.

In un anno di “governo delle larghe intese”, Mario Draghi ha dimostrato la mediocrità dei partiti con scelte sostanzialmente unilaterali, ma avallate da tutti perché concepite dai poteri forti internazionali e sovranazionali. Ed ha anche dimostrato come il primato dell’economia sulla politica sia oramai un dato di fatto, dal quale sarà difficile, se non impossibile tornare indietro. Egli è un “keynesiano di sinistra”, che non è una parolaccia, ma significa un aderente alla teoria di Keynes per cui avere un debito pubblico molto alto non è un problema. Nascere già indebitati non sarebbe un guaio, ma un’ ineludibile necessità. Continuare ad indebitare il Paese con la BCE sarebbe un bene, così si tiene la Nazione sotto scacco dell’alta finanza e si continua, ogni anno, a trattare con i banchieri le condizioni della restituzione dei debiti. I quali non possono e non devono finire mai, proprio perché sono altissimi e più alti sono, più comanda la Troika. Questo è l’europeismo, più o meno spinto, al quale la persona di buon senso, a maggior ragione il cattolico, che possiede un meraviglioso bagaglio dottrinale nella Dottrina Sociale della Chiesa, non può che opporsi perché non fa il bene comune.

Il silenzio di Draghi nel corso della tragicommedia dell’elezione del Presidente della Repubblica si può interpretare come un laisser faire ai leader di partito, per dimostrare che non ce la faranno mai a dimostrare di contare ancora qualcosa, perché chi comanda ha già deciso, da tempo, per il mantenimento dello status quo.

Facendo leva, anche, sulla debolezza dei partiti stessi, che hanno diversi parlamentari che non saranno rieletti, a causa della nuova legge che ne riduce il numero e che non vogliono correre rischi, così da di vivacchiare, giocondi, fino al 2023.

Anche in questo, notiamo come il provvedimento bandiera del Movimento 5 Stelle sulla riduzione del numero dei parlamentari era uno specchietto per le allodole, funzionale ad un maggior potere ai poteri forti, a scapito della politica. Per questo motivo, leggendo i numeri reali pari allo 0,01% del Pil dell’influenza del loro stipendio, votai contro al referendum per il Sistema dell’antipolitica.

Si è persa, auguriamoci solo momentaneamente, visto lo stato di emergenza, la concezione di Politica, che era propria di Platone e Aristotele, nonché di San Tommaso d’Aquino, come arte di reggere la società, sostituendola con la machiavellica realpolitik, fatta di puro pragmatismo, asintomatico ai principi eterni ma non al Vitello d’Oro.

La società andrebbe ricondotta al suo fine dalla sana Politica (in omnia respice finem: è necessario scegliere Dio come unico fine e non fare dei mezzi il fine). Attraverso l’esempio e l’educazione dei cittadini alla virtù, soprattutto quella della giustizia, la società si trasforma da un gruppo casuale o somma di individui che si riuniscono, ad un insieme di persone che si costituisce liberamente per conseguire un fine comune. Se il fine è buono, avrai una buona società e non, come oggi, una società pericolosa per altre, condizionata da lobby e massonerie o società per delinquere. Senza la giustizia non si parla più di società ma di gruppi di potere in contrapposizione, dove vige solo la legge del più forte e non quella della giustizia. e, siccome nessun regno diviso in se stesso può sussistere, tali pseudo-società sono, di per sé, instabili e mutevoli, in perpetua ricerca di equilibrio, senza che possano mai trovarlo, finché non adotteranno almeno i principi della legge naturale, che è la perfezione della natura umana.

A ciò aggiungiamo che una politica cristiana non può astrarsi completamente dalla morale cattolica, dal momento che il soggetto che si deve salvare e quello che deve vivere in società è lo stesso. Chi ignora questa interdipendenza è il “catto-progressista” e il “cattolico liberale” in favore della partitocrazia, che divide dialetticamente gli uomini, anziché unirli nella verità e nella giustizia.

Mai come ora, lo scrittore cattolico, uomo d’azione e devozione, deve ricordare le parole del suo Santo Patrono, Francesco di Sales: “un grammo di buon esempio vale più di un quintale di parole“.

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La farsa pandemica si è arricchita delle commedia della nomina del PdR. Il quale aveva, di certo,concordato il rifiuto-accettazione nella piu’ ridicola nomina dalla nascita della Repubblica. Strano perchè, a parere di chi scrive, proprio la “responsabilità” avrebbe dovuto non solo spingerlo a non continuare nel mandato ma soprattutto avrebbe dovuto indurlo a proteggere quei valori costituzionali che crede di rappresentare. Tuttavia l’aspetto veramente comico è rappresentato dal CDX il cui unico scopo è mascherare ai suoi elettori la sua completa disfatta, causa vuoto pneumatico dei suoi comparucci.Nascondere il ruolo di reggicoda del draghi-pensiero, al fine di non tornare a servire gli hamburger (Salvini) o perdere i vantaggi derivanti dall’Aspen Institute (Meloni).Ma per raggiungere il vertice del comico, ora la Meloni dichiara che bisogna “rifondare il CDX”: e chi sarebbero i fondatori? Gli stessi che – non – lo rappresentano?Il Circo continua…