Sublimità della conoscenza di Gesù Cristo
di Padre Giuseppe Tagliareni*
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CONOSCERE CRISTO È DECISIVO PER LA PROPRIA SALVEZZA ETERNA
Conoscere Cristo è decisivo per la propria salvezza eterna. Gesù stesso ce lo fa capire e lo chiede espressamente al Padre: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,3). Pertanto, basandoci sulla nostra santa religione, ci dobbiamo chiedere chi è Gesù Cristo, cosa ha fatto di tanto importante e cosa fa.
Chi è Gesù Cristo?
È il Verbo fatto carne, il figlio di Dio e di Maria Vergine, il capo della nuova umanità, la primizia della risurrezione, il Cristo: l’Unto di Dio destinato a regnare su un Regno che non avrà fine, il Salvatore e Redentore del genere umano, il Maestro di verità assoluta, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, il Pane vivo disceso dal Cielo. Gesù è Dio che salva dalla morte e dalla perdizione eterna tutti coloro che lo accolgono e credono in lui. Egli è l’Apostolo del Padre, il quale ha tanto amato il mondo da dare Suo Figlio unigenito perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Fuori di lui non c’è salvezza, perché l’ira di Dio incombe su coloro che Gli resistono. Chi rifiuta Gesù, rifiuta la sua salvezza e va incontro al giudizio di condanna eterna.
Cosa ha fatto Gesù?
Ha compiuto la redenzione dell’uomo dal peccato e dalla morte, dal giudizio di condanna e dalla maledizione eterna. Egli iniziò predicando il Vangelo, la lieta novella dell’avvento del Regno di Dio; cacciò i demoni mostrando di essere lui il più forte; guarì i malati, consolò gli afflitti, offrì il perdono ai peccatori; proclamò beati i poveri di spirito e gli affamati di verità e di giustizia, i miti e i puri di cuore; insegnò l’amore e le verità che sono via al Cielo; rivelò il Nome del Padre e offrì la sua vita in sacrificio per noi; costituì la Chiesa con i suoi Apostoli e lasciò il “Memoriale” della sua Passione, Morte e Risurrezione nelle loro mani. Salì al Cielo alla destra del Padre e mandò il suo Spirito a rinnovare la faccia della terra mediante la chiamata di tutte le genti al suo Vangelo e alla sua Chiesa. Gesù ha cambiato la storia aprendo l’orizzonte della vita al Cielo e riportando l’uomo a Dio. Tra questi due termini estremi Gesù ha fatto il ponte e come Sommo Sacerdote ha offerto a Dio il Sacrificio della nuova ed eterna Alleanza. È su di lui che salgono e scendono gli Angeli di Dio.
Cosa fa Gesù?
Egli è sempre vivo e presente. Continua a fare ciò che ha fatto nella sua breve vita terrena. Lo fa direttamente, come quando folgorò e convertì Saulo di Tarso sulla via di Damasco, oppure mediante la Chiesa, da lui creata per prolungare la sua azione di salvezza per tutte le genti, in tutti i luoghi, fino alla sua seconda venuta nella gloria. Quando la Chiesa predica o battezza, è Gesù che in essa lo fa; così quando essa assolve i peccatori o celebra l’Eucaristia. Gesù ha promesso la sua presenza continua sino alla fine del mondo e la persistenza della Chiesa, nonostante l’accanita lotta delle potenze degli Inferi. Gesù ha vinto il mondo una volta per tutte con la sua morte di croce; pertanto il male non prevarrà. Egli va introducendo il Regno di Dio nel cuore degli uomini e nella società e alla fine accoglie gli eletti presso il Padre. Con il suo Sangue redentore, egli ci libera dalla paura della morte e del divino giudizio. Presto trionferà nel mondo come il sole che vince al suo apparire le tenebre della notte e tutti gli uomini di buona volontà lo riconosceranno. Allora saranno Cieli nuovi e terra nuova, secondo la promessa e instaurerà il Regno che non avrà fine.
Quale conoscenza abbiamo di Cristo?
Bisogna che tutti gli uomini sappiano queste cose e conoscano Cristo da vicino. Egli si lascia incontrare da coloro che amano la luce e non ricusano di credere in lui.
«Se uno mi ama, – dice – osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23). Non basta perciò avere di Cristo una conoscenza sommaria, libresca, intellettuale: questa si ferma all’esterno, al fatto storico, al dogma; occorre una conoscenza esperienziale, intima, profonda, che può venire solo dall’incontro personale nell’amore. Via via che si conosce Cristo, il mondo delle cose terrene va perdendo fascino e attrazione. Le cose della terra, anche le più preziose come la famiglia, la patria, l’amicizia, la cultura, la buona fama, la gloria, etc. vanno mostrando la loro provvisorietà e inconsistenza. Solo Cristo è la pietra preziosa di valore inestimabile. Davanti a lui tutto diventa “come spazzatura” (Fil 3,8), come cosa senza valore se non addirti-tura come un ostacolo. Gesù stesso arrivò ad esigere un amore che supera persino quello dato alle persone più care (padre e madre, sposa o figli), per dirsi suoi discepoli. Vuole addirittura che lo amiamo più della nostra stessa vita: questa infatti, la perderemo un giorno mentre quella che Egli ci darà, durerà in eterno.
Conoscenza mistica
Sono i Santi i veri conoscitori di Gesù: essi lo portano nel cuore col Padre e con lo Spirito Santo. Dio infatti, ama colloquiare con le Sue creature: il loro cuore è la sua abitazione preferita sulla terra e le ama, facendole partecipare alle Sue opere meravigliose, fino a quando le introdurrà nel Suo Paradiso. Questa conoscenza è la più importante di tutte: Gesù si rivela sempre di più a chi lo ama. Gli rivela la paternità di Dio e qualcuno dei Suoi disegni, che danno senso alla vita: dalla nascita alla morte, dalle mete terrene a quella celeste. Gesù si fa nostro compagno di viaggio e nostro sostegno indefettibile nel cammino della vita. Molte volte nella Scrittura si dice di cercare il Signore, di desiderare di vedere il suo volto, di abitare nelle sue dimore. E in ciò si vede la massima felicità dell’ uomo sulla terra; mentre la privazione del suo volto e l’allontanamento dal suo santo tempio e dalla città santa è la massima iattura, l’esilio più amaro, la condizione più infelice.
La Madonna ci insegna a vivere per Gesù e con Gesù, a fare del nostro Dio l’intimo interlocutore dei nostri pensieri; a dirigere tutto a lui; a vivere per farlo entrare tra gli uomini ed essi siano felici d’accoglierlo e possederlo nell’amore. Il nimbo di luce che nel Cielo circonderà il beato per l’eternità (= gloria) sarà tanto più bello e intenso quanto più forte è stata la presenza di Dio nell’anima e la sua conoscenza amorosa.
* Padre Giuseppe Tagliareni
(29 luglio 1943 – 25 gennaio 2022),
è il fondatore dell’Opera della Divina Consolazione