Germania, ex giudici costituzionali frenano quei politici che vogliono l’obbligo vaccinale

Germania, ex giudici costituzionali frenano quei politici che vogliono l’obbligo vaccinale

di Angelica La Rosa

L’EX PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE FEDERALE HANS-JÜRGEN PAPIER E L’EX GIUDICE DELLA CONSULTA UDO DI FABIO CONTRARI ALL’INTRODUZIONE DELLA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA IN GERMANIA

L’ondata della variante Omicron corre senza sosta attraverso la Germania e continua a stabilire nuovi record negativi. Il numero di nuove infezioni è recentemente salito alle stelle a oltre 140.000 casi al giorno.

Alla luce di queste cifre, e del fatto che solo poco meno del 73 per cento dei tedeschi è completamente vaccinato contro il Coronavirus, i principali politici dei governi (federale e statale) hanno espresso la volontà di affidarsi ad uno strumento nella lotta contro la pandemia che già ben conosciamo in Italia per alcune categorie di persone: l’obbligo generale di vaccinazione legale.

In primis è favorevole a una tale iniziativa il Cancelliere Olaf Scholz (SPD, nella foto). Ma se anche nel paese teutonico si dovesse decidere la vaccinazione generale, resta una domanda cruciale: sarebbe costituzionale una norma del genere in Germania?

L’ex presidente della Corte costituzionale federale Hans-Jürgen Papier e l’ex giudice della Consulta Udo Di Fabio, hanno entrambi una visione critica dell’introduzione della vaccinazione obbligatoria.

Per il 67enne Di Fabio, professore di diritto all’Università di Bonn, “servono maggiori informazioni sul fatto che l’ondata corrente e i suoi effetti possano essere combattuti efficacemente con la vaccinazione generale”. Secondo l’ex giudice costituzione “la questione non è pronta per una decisione al momento. La vaccinazione obbligatoria rappresenterebbe una grave interferenza con il diritto fondamentale all’integrità fisica. Una vaccinazione cambia il corpo, indipendentemente dal fatto che dovrebbe fare qualcosa di positivo. Si devono anche considerare gli effetti di una vaccinazione sulla psiche, prestare attenzione a ciò che le persone provano al riguardo. Alcuni sviluppano una forte antipatia o paura”.

Per il costituzionalista Hans-Jürgen Papier una cosa è certa: una “regolazione giuridica praticabile che soddisfi i requisiti costituzionali” e che possa essere attuata rapidamente “incontrerà notevoli difficoltà”. L’ex giudice costituzionale Papier (presidente della Corte costituzionale federale tedesca dal 2002 al 2010) avverte che l’introduzione di un obbligo di vaccinazione generale legale in questo momento sarebbe basata “sulla base di un livello estremamente limitato di conoscenza ed esperienza” e “grande incertezza riguardo al futuro sviluppo della situazione dell’infezione”. E chiarisce che “quando si tratta di gravi violazioni dei diritti fondamentali, le ambiguità nella valutazione dei fatti non devono essere semplicemente a scapito dei titolari dei diritti fondamentali. Un obbligo legale di vaccinare sarebbe collegato a una massiccia e grave violazione dei diritti fondamentali”, intendendo le violazioni del diritto fondamentale all’integrità fisica e all’autodeterminazione corporea. “Ciò sarebbe possibile solo se la misura rispondesse a rigorosi requisiti costituzionali”.

L’ex giudice costituzionale vede difficoltà anche nella questione di come lo Stato voglia punire i non vaccinatori. Non esiste un registro centrale delle vaccinazioni in Germania. Di conseguenza, coloro che si rifiutano di vaccinare rimangono generalmente sconosciuti alle autorità. “Fare affidamento su controlli casuali mi sembra abbastanza inutile”. Inoltre, l’imposizione di multe “è molto burocratica e possibili azioni legali potrebbero portare a un allagamento della magistratura. Alla luce di questi problemi, è necessario porsi la domanda se l’introduzione legale di tale obbligo di vaccinazione possa essere un mezzo davvero adeguato e proporzionato per raggiungere gli obiettivi e le finalità prefissati in un lasso di tempo ristretto”.

In Germania è già chiaro che i piani di vaccinazione incontrano scetticismo e persino aspra resistenza da parte di alcuni politici, anche nella coalizione del cosiddetto “semaforo” (Socialdemocratici, Verdi e Liberali). Famosi virologi, medici e molti cittadini di tutte le classi sociali rifiutano tale misura e indicano, tra le altre cose, il decorso relativamente mite della variante omicron.

Già, qualcuno lo ricordi ai giudici, costituzionali e non, italiani!

 

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