Molti non credono neppure di fronte all’evidenza del fatto prodigioso
di don Ruggero Gorletti
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COMMENTO AL VANGELO DI MERCOLEDI’ 19 GENNAIO 2022
Dal vangelo secondo san Marco 3, 1-6
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
COMMENTO
«Rattristato per la durezza dei loro cuori». Gesù è triste, perché i suoi interlocutori non credono in Lui, non credono alla sua parola, non entrano nel suo ordine di idee, che è poi quello della legge dell’amore. Farisei ed erodiani, storicamente nemici fra loro, trovano un accordo per fare morire Gesù. Essi non credono neppure di fronte all’evidenza del fatto prodigioso: evidentemente nessun miracolo è necessario per chi crede, nessun miracolo è sufficiente per chi non crede. La durezza dei loro cuori ha reso inutile per loro la grazia del Signore. È questo un rischio che corre ogni uomo, che corriamo anche noi.