Segnalata una nuova reazione avversa ai vaccini mRNA
di Raffaele Cerbini*
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OLTRE ALLE TROMBOSI, PERICARDITI E MIOCARDITI ANCHE LA SINDROME MULTI INFIAMMATORIA. NESSUN ALLARMISMO MA L’AGENZIA EUROPEA DEL FARMACO STA INDAGANDO SUL PROBLEMA
L’argomento di oggi è la sindrome multiinfiammatoria sistemica legata al vaccino (MIS-V). Si tratta di un argomento molto delicato perché c’è ancora tanto da capire e, come gli autori dell’articolo scientifico a cui faccio riferimento giustamente ricordano, saper riconoscere questo tipo di complicazione vuol dire saperla affrontare da un punto di vista terapeutico.
Pertanto occorre sapere subito che non tutti coloro che ricevono un vaccino a mRNA potranno avere tale complicazione, ma semplicemente che è opportuno sapere che esiste la possibilità che tale reazione avversa si verifichi – in percentuali per ora sconosciute – allo scopo di poter instaurare la migliore cura possibile.
Sono certo che l’agenzia europea dei medicinali sta già lavorando sul problema, come ha fatto per la trombosi con trombocitopenia da vaccino Astrazeneca e come ha fatto per le miocarditi/pericarditi da vaccini a mRNA, includendo le informazioni in maniera ufficiale nel riassunto delle caratteristiche di prodotto.
Fino ad ora si è parlato solamente di sindrome multiinfiammatoria sistemica (MIS-C), nei bambini, che può insorgere dopo 3-6 settimane da una infezione da virus SARS CoV2. Ora invece la letteratura scientifica ne inizia a parlare anche come possibile complicanza da vaccino ed in particolare nei giovani. Riporto pertanto un caso paradigmatico – e non è il primo – pubblicato nella prestigiosa rivista “Vaccines” e scoperto da ricercatori tedeschi. Tale caso è avvenuto in un diciottenne che, a distanza di 10 settimane dalla vaccinazione con vaccino Pfizer, ha iniziato ad accusare febbre elevata, con la presenza di indici di danno cardiaco e di infiammazione elevati, così come effusione pericardica.
Questo articolo è importante per la consapevolezza della possibile insorgenza di tale patologia visto che i giovani che vengono vaccinati hanno scarsissime probabilità di avere complicazioni di rilievo determinate dal Coronavirus; è pertanto fondamentale conoscere quali possono essere i rischi di reazioni avverse anche a distanza di tempo, per poterli curare al meglio.
Va anche ribadito che lo stesso articolo si sofferma sulla importanza di riconoscere le patologie autoimmunitarie e, non a caso, l’articolo è intitolato “Autoantibody Release in Children after Corona Virus mRNA Vaccination: A Risk Factor of Multisystem Inflammatory Syndrome?”
In seguito parleremo anche di queste.
Concludo con un accenno ai tamponi antigenici i quali, brutalmente parlando, hanno una elevata percentuale di falsi positivi, il che significa che, a seguito della decisione dello Stato e delle Regioni di utilizzare esclusivamente tali tamponi, una parte rilevante della popolazione può essere messa in quarantena senza poi poter fare il tampone molecolare di conferma.
Pochi lo avranno notato ma si tratta di una decisione gravemente errata perché impone periodi di quarantena o di auto-isolamento ad una percentuale rilevante di persone totalmente sane.
Facciamo un esempio numerico: con una prevalenza di malattia del 10% (più o meno la situazione attuale) e con una specificità del test del 98% (più o meno quella degli attuali kit disponibili), il valore predittivo positivo (ovvero la percentuali di test positivi che sono veramente positivi) è dell’80%. Questo significa che ben 20 su 100 risultati positivi non sono reali e necessiterebbero di conferma mediante test molecolare, esattamente come si è fatto fino a prima di Natale.
Imporre la quarantena obbligatoria a persone sane equivale ad incarcerare un innocente senza prove e tutto questo per la vergognosa gestione politica della pandemia.
Tutto questo è inaccettabile! Gli errori compiuti dal governo dei peggiori in questa pandemia non devono essere scaricati sui cittadini!
*Specializzato in Medicina Interna e Medicina d’Urgenza, dal 2005 fa parte del mondo farmaceutico dove ha ricoperto varie posizioni, per poi concentrare l’attività nelle terapie innovative, inclusa la terapia genica e la terapia somatica cellulare.
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