Un presepe vivente di ben 2500 metri quadrati, con 100 figuranti
di Paola Liberotti
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PARROCCHIE ROMANE: ARRIVA IL MAXI-PRESEPE VIVENTE AL VILLAGGIO PRENESTINO
La parrocchia di Sant’Eligio, situata nell’estrema periferia est della Capitale, nella borgata conosciuta come Villaggio Prenestino, presenta quest’anno, per la prima volta, il “suo” presepe vivente: occupa ben 2500 metri quadrati, ed è sorto grazie all’impegno generoso e infaticabile di tutti i parrocchiani e abitanti della zona, svolgendo un lavoro enorme, a partire dalla scorsa estate.
Encomiabile l’impegno profuso da tutti i volontari, affascinati dall’opportunità unica di partecipare a una rappresentazione di Fede popolare, che renderà ancora più memorabile il Santo Natale nel quartiere.
Ma ecco i numeri dell’evento: coinvolti un centinaio di figuranti, previste nove rappresentazioni pomeridiane che proseguiranno il 25-26 dicembre, il 1°, 2 e dal 6 al 9 gennaio. Immancabile la “colonna sonora” che si addice a ogni presepe, grazie alla partecipazione di zampognari e del coro parrocchiale.
Un’opportunità imperdibile per tutti gli abitanti della zona, per “immergersi” pienamente in un’atmosfera di intensa spiritualità tipica del periodo che stiamo vivendo: in nome della Fede e della Speranza che mai delude per un Santo Natale da vivere con letizia, nonostante tutte le difficoltà attuali.
Sono trenta le capanne che sono state realizzate in legno per raccontare altrettante scene della Betlemme in cui nacque Gesù: dalla scuola rabbinica al mercato, dalla bottega del fabbro alla casa patrizia, passando per Erode e le sue ancelle che fanno festa, il coniatore di monete, l’esattore, lo speziale, i centurioni. Poi la casetta più grande, decorata da semplici balle di fieno, con Maria, Giuseppe, il bue e l’asinello. Non saranno gli unici due animali presenti nel presepe: ci saranno anche le pecore, i cavalli in sella ai quali il 6 gennaio arriveranno i Magi, e l’asinello che, tra una settimana, porterà Maria a bussare alle porte delle diverse capanne, in cerca di ospitalità.
“Ci hanno dato una mano anche persone abitualmente lontane dalla vita parrocchiale. Abbiamo lavorato quasi tutti i fine settimana a partire dal mese di agosto, realizzando da zero capanne di legno di tre metri per tre. Per l’ingresso abbiamo invece costruito un arco e delle mura di cinta, davanti alla quale sosteranno due soldati romani. Questa macchina organizzativa è andata avanti grazie al duro lavoro di papà, mamme, nonni e volontari che hanno donato e donano il proprio tempo libero per un futuro migliore“, ha dichiarato Pietro Fiore, il responsabile dell’allestimento del presepe vivente.
“Il presepe vivente è un’opera nuova per la nostra comunità, un obiettivo che coinvolge tutti. I nostri sforzi saranno le fondamenta per la costruzione o l’ampliamento della nostra chiesa e la realizzazione dell’oratorio per i nostri piccoli. La chiesa di Sant’Eligio è piccolissima, ci saranno quaranta posti a sedere, ed è inadeguata rispetto al numero di abitanti della zona, che sono ormai sopra i novemila“, ha dichiarato il parroco padre Dario Frattini (nella foto sopra). Attualmente le Messe vengono celebrate in una grande tensostruttura, che consente l’ingresso a un maggior numero di fedeli.
* Legio Mariae – Roma