Anche nelle democrazie certi politici si sentono dei re

Anche nelle democrazie certi politici si sentono dei re

di Andrea Sarra

MA C’È UN VERO ED UNICO RE!

Ancora oggi in alcune nazioni esistono re e regine, principi, duchi e uomini che si compiacciono di possedere vari titoli nobiliari, titoli per i quali ritengono di essere in posizione preminente di fronte agli altri uomini, quasi fossero una “consacrazione” acquisita per meriti speciali: in realtà, essi li rendono, sic et sempliciter, fruitori di agi, lussi e privilegi in virtù dei quali spesso vengono perpetrati innumerevoli abusi e soprusi, in barba ad ogni legge e giustizia umana. 

Ma tale realtà, purtroppo, non riguarda solo i Paesi dove vige la monarchia. 

Se consideriamo le nazioni ove ci si fregia di appartenere ad un sistema politico democratico, si nota immediatamente che i personaggi politici di alto livello non sono certo da meno a principi e re. Essi legiferano e, talvolta, impongono oneri e sacrifici sulle spalle degli altri uomini, senza neanche lasciarsi sfiorare con un dito dai pesi innumerevoli con cui gravano i popoli, quella stessa umanità da cui sono stati (ma non sempre) eletti e per cui dovrebbero governare con la saggezza del buon padre di famiglia. 

Dunque non sarà qui superfluo ricordare il monito che il Signore rivolse agli israeliti (ma rivolto anche a noi tutti) quando disse loro: «“Queste saranno le pretese del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine; li costringerà ad arare i suoi campi, a mietere le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Si farà consegnare ancora i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li regalerà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi consiglieri e ai suoi ministri. Vi sequestrerà gli schiavi e le schiave, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. Metterà la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi. Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà”» (1 Sam 8,11-17).

Domenica 21 novembre è stata celebrata la solennità di Cristo, Re dell’Universo. Forse a tanti adulti sarà sfuggito il senso di questa festa. Ma il Signore, che ha rivelato ai piccoli ciò che ha nascosto ai sapienti e ai dotti, non smette di parlarci e ammonirci.

Durante la santa messa un sacerdote ha chiesto ai bambini quale differenza vi fosse fra un re della terra e il Re dell’universo. Dopo un attimo di silenzio, dalla terza fila un bambino ha risposto: “Il Cristo Re aveva una corona di spine, era insanguinato, quasi nudo, e moriva per la nostra salvezza.  I re che vivono sulla terra indossano una corona d’oro, abiti molto eleganti, sono ricchi e stanno bene in salute”.

Una magnifica sintesi scaturita dalle labbra e dal cuore di un fanciullo che, con poche parole, ha messo a nudo la differenza tra il nostro Re e tutti i re e i politici della terra. 

Infatti, basterebbe considerare le parole del Vangelo per verificare quanto segue.

Per i re della terra noi tutti del popolo, siamo considerati sudditi, in pratica servi. 

Per Gesù, Re dell’universo, noi siamo amici e non servi. Lo possiamo leggere in Giovanni 15,15: Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi”.

I re della terra si fanno servire; Gesù stesso, invece, ha detto che è venuto per servire: “il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”. Mt (20,28)

I re della terra stabiliscono un prezzo per la nostra libertà; Gesù ci chiede solo di seguirlo: 

Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;  conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”.  (Gv 8,32);

I re della terra impongono comandi e leggi. 

Il nostro RE, GESÙ, non impone nulla: ci offre i Comandamenti, parole di vita per la nostra vera salvezza, e ci dice: “il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11,30).

I re condannano e mettono a morte. Gesù non ha mai condannato nessuno ed ha ridato la vita e la libertà a molti: Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita.” (Gv14,6).

I re della terra dichiarano guerre. Gesù non ha mai dichiarato guerra a nessuno: “Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti.” (At 10,36);

I re della terra occupano posti importanti che nessuno riesce a scardinare (spesso nemmeno con le elezioni). 

Gesù ha scelto liberamente la croce come suo trono ed ha detto: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.” (Mt 16,24)

I re della terra si circondano di personaggi illustri, persone stimate essere “per bene”. 

Gesù era seguito dai poveri e dai peccatori, dai malati e dagli scartati dalla società:

“Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: “Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori? ”. Gesù li udì e disse: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.(Mt 9,10-13) e (Mc 2,16-17)

Quale immensa differenza tra il modo di pensare degli uomini e quello di Gesù! 

Infatti, com’è scritto: “Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.” (Is 55,8-9)

Se solo tutti rispettassero i Comandamenti, cioè le 10 parole della vita che il Signore diede a Mosè circa 3250 anni fa, non ci sarebbe bisogno né di re, né di politici: si potrebbe vivere liberi e felici e, soprattutto, in grazia di Dio.

Ora stiamo vivendo il tempo dell’Avvento: è questo il tempo dell’attesa, di Colui che deve venire. 

E il RE verrà con potenza, verrà nella gloria, regnerà e dominerà su tutti i popoli e su tutte le nazioni della terra. Il cristiano vero sa attenderLo con fede perché è certo che Egli verrà: prepariamo allora il nostro cuore e il nostro spirito per vivere davvero un Natale Santo. 

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