“Let’s Go Brandon”, il codice per insultare Joe Biden, spopola negli Usa

“Let’s Go Brandon”, il codice per insultare Joe Biden, spopola negli Usa

LA MENZOGNA DI UNA GIORNALISTA SPORTIVA HA CAUSATO UNA REAZIONE POPOLARE INCONTROLLATA…

Di Angelica La Rosa

Quando il rappresentante repubblicano Bill Posey della Florida ha concluso un discorso alla Camera del 21 ottobre con un pugno alzato e la frase “Let’s Go Brandon!” a molti che lo stavano ascoltando è sembrata un’affermazione criptica. La frase, tuttavia, stava già circolando ampiamente nei circoli dei Repubblicani e tra la gente comune che si sente presa in giro dai media mainstream.

In seguito il rappresentante della Carolina del Sud Jeff Duncan ha indossato al Campidoglio una mascherina con la stessa scritta mentre il famoso senatore del Texas Ted Cruz ha detto che è “una delle cose più divertenti che abbia mai visto”. Il governatore del Texas Greg Abbott ha usato la frase in un tweet del 22 ottobre. Anche il neo governatore Repubblicano della Virginia Glenn Youngkin l’ha vista usare dai suoi elettori mentre il 3 novembre 2021 il governatore della Florida Ron DeSantis ha detto ironico del malessere che provava quando guardava Biden, quando vedeva in azione l’amministrazione “Brandon”, termine che ha suscitato acclamazioni e applausi dalla folla che ha iniziato a cantare “Let’s Go Brandon”.

Infatti adesso c’è pure una canzone “Let’s Go Brandon” (che spopola su iTunes) e un ballo “Let’s Go Brandon”. Una delle canzoni “Let’s Go Brandon” è stata registrata da Loza Alexander ed è diventata virale per la prima volta su TikTok, prima di salire al numero uno nell’elenco delle migliori canzoni hip-hop/rap di iTunes e al numero due nell’elenco delle migliori canzoni della piattaforma, il 18 ottobre scorso. La canzone di Alexander ha raggiunto, inoltre, la posizione numero 38 della Billboard Hot 100 per la settimana conclusasi il 6 novembre 2021.

“Nessuno vuole questo comunista perché non siamo in Cina”,
dice un ritornello del testo indirizzato a Biden

Un’altra canzone, con lo stesso titolo, è stata pubblicata da Bryson Gray, un rapper conservatore cristiano, raggiungendo il numero uno su iTunes. La canzone ha debuttato al numero 28 della US Hot 100. Il video musicale della canzone di Gray, che includeva la frase “Biden ha detto che il vaccino ha fermato la diffusione, erano bugie” è stato rimosso da YouTube perché accusato di contenere “disinformazione medica”. Una canzone country rap con lo stesso nome è stata registrata da Forgiato Blow. Il 27 ottobre, iTunes ha registrato diverse registrazioni di “Let’s Go Brandon” ai numeri uno, due, quattro e otto della sua classifica di testi ascoltati.

Ma cosa vuol dire “Let’s Go Brandon”? I critici del presidente Joe Biden hanno escogitato la nuova frase per insultare il presidente democratico e, la frase, apparentemente ottimistica, in realtà “manda a quel paese” Joe Biden.

Che origine ha questo “insulto”?

Il tutto è nato, il 2 ottobre 2021, a causa del comportamento censorio di una giornalista della NBC Sports, Kelli Stavast.

La donna stava raccontando una gara automobilistica della NASCAR Xfinity Series Sparks 300 che si svolgeva presso il Talladega Superspeedway (Alabama), quando in sottofondo si sentivano delle grida del pubblico che in inglese urlavano “fuck Joe Biden” (non lo traduciamo per non insultare in italiano il presidente americano).

La giornalista invece di starsene zitta, e non riferire i cori che sentiva, e piuttosto di raccontare la verità, vale a dire la frase che abbiamo riportato sopra, ha pensato bene di inventarsi qualcosa. Così, visto che stava intervistando il vincitore della gara, il pilota Brandon Brown, ha detto che la gente stava gridando “Let ‘s go Brandon”, mentre in realtà tutti sentivano chiaramente cosa il pubblico stesse urlando.

Quanto detto dalla giornalista è diventato subito virale e grazie all’uso da parte dei critici di Joe Biden, e dei politici repubblicani, la frase, che manda a quel paese il Presidente Usa in modo “gentile”, è diventata un fenomeno mediatico incontrollabile.

Già dall’inizio di settembre, si erano sempre più uditi, durante le partite di football universitario, canti e insulti anti-Biden. Qualcosa di simile si era udito durante la Ryder Cup e nel corso di un concerto dei Megadeth. I giornali statunitensi hanno anche riferito che il “fuck Joe Biden” è stato cantato anche durante le iniziative di protesta tenutesi a New York per protestare contro l’obbligo vaccinale introdotto per gli educatori dalle autorità di New York City.

Ma adesso l’alternativa “elegante” dell’insulto al presidente è diventata davvero un fenomeno collettivo che sta facendo interrogare i media. Lo slogan è stato stampato su mascherine e vestiti, cartelloni pubblicitari e striscione, usata persino dagli aerei turistici e da quelli usati per le pubblicità in quota (un aereo ha sorvolato un raduno pro-Trump in Iowa esponendo la scritta).

Il grido “di guerra” anti-Biden non è più un fenomeno mediatico conservatore e si sta infiltrando nella cultura popolare mainstream.

Il 28 ottobre 2021, a Falls Church, in Virginia, due segnali stradali elettronici sono stati violati e modificati per apporre lo slogan anti-Biden.

Il 29 ottobre 2021, un pilota di linea in servizio per Southwest Airlines avrebbe detto “Let’s Go Brandon” tramite il sistema di diffusione sonora.

Il 4 novembre 2021, la deputata Lauren Boebert ha indossato un abito rosso con la scritta bianca “Let’s Go Brandon” che si notava sul retro del vestito durante l’incontro con l’ex presidente Donald Trump. L’abito, peraltro, aveva somiglianze con l’abito “Tax the Rich” (tassate i ricchi) indossato dalla deputata Alexandria Ocasio-Cortez in occasione di una sua apparizione al Met Gala un paio di mesi fa. La Boebert ha twittato una foto del suo vestito scrivendo che “non è una frase è un movimento! il #LGB”.

Il 5 novembre 2021, da parte sua, il presidente della NASCAR Steve Phelps ha denunciato qualsiasi associazione implicita con lo slogan, affermando che l’organizzazione non vuole essere associata alla politica, né di sinistra né di destra. Ha anche minacciato azioni legali contro l’uso dei marchi NASCAR su qualsiasi merce che esponesse lo slogan “Let’s Go Brandon”.

 

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