Covid, la verità emerge prepotente con la forza dei numeri
MORTI PER COVID SOLO IL 2,9% NON AVEVA PATOLOGIE PREGRESSE; IL 67,7% NE AVEVA 3 O PIÙ
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Di Diego Torre
E’ appena uscito il nuovo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia.
Finalmente l’Istituto, dopo quasi due anni dall’esplosione del virus, è riuscito a completare lo studio su (soltanto) 7910 dei 130.000 italiani che hanno lasciato questo mondo da inizio pandemia. Decisamente un po’ pochini, dopo tanto tempo ci aspettavamo di più; ma sufficienti per dare un quadro statisticamente significativo. Almeno così ritiene l’Istituto, tanto che ne ha formulato e pubblicato il report.
Il rapporto riguarda persone che hanno avuto necessità di ricovero, è sul sito dell’Istituto e chiunque può leggerlo. Riportiamo le cifre dei pazienti affetti da patologie preesistenti, ovvero diagnosticate prima di contrarre il covid:
230 pazienti (2,9% del campione) ne presentavano 0 (zero), 902 pazienti (11,4%) ne presentavano 1, 1.424 pazienti (18,0%) ne presentavano 2 e 5.354 (67,7%) presentavano 3 o più patologie.
In sintesi dei 7910 ben 6788 pari al all’85.7% avevano almeno 2 patologie preesistenti. Nemmeno il 3% era affetto dal solo covid.
Ed erano patologie con cui c’è poco da scherzare:
65% Ipertensione arteriosa
31% Diabete mellito
31% Cardiopatia ischemica
24% Fibrillazione atriale
19.5% Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva
E ancora : scompenso cardiaco, ictus, ipertensione arteriosa, demenza, epatopatia cronica, cancro negli ultimi 5 anni, infezione da HIV ed obesità.
Su tante sofferenze si è poi abbattuto il covid, completando l’opera distruttiva in corso. L’età media dei decessi è di anni 80.
Allo scorrere di queste cifre sarà lecito far seguire una domanda che ci attanaglia sin dall’inizio: ma si muore per il covid o si muore con il covid? Che il maledetto virus sia dannoso non vi è ombra di dubbio, ma che prima di lui altri terribili malanni abbiano aperto la strada alla morte non solo è certo ma è avvenuto in misura esorbitante.
I morti da solo covid in quel campione sono appena il 2,9% del totale. Facendo le debite proporzioni, rispetto ai 130.000 denunciati, i morti di “solo” covid sarebbero meno di 4.000.
La verità emerge prepotente con la forza dei numeri! Il covid è una bestia meno brutta di come la si dipinge. E le nostre autorità sanitarie e politiche non sono state all’altezza del ruolo. E non lo sono neanche ora se si ostinano a negare la validità di quelle cure domiciliari che hanno dato ottimi risultati, e continuano stolidamente a ripeterci che “solo il vaccino salva”.
Eppure apprendiamo dal “Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19”, redatto mensilmente dall’AIFA, che i defunti segnalati per eventi successivi alla vaccinazione hanno l’età media di 48 anni. Sarà ancora lecito porsi delle domande o dobbiamo continuare a credere a tutto ciò che governo, massmedia e “scienziati” ci raccontano? Quid est veritas?
PS: i dati numerici riportati nel testo non sono forniti da fanatici novax , ma da organismi governativi: Istituto Superiore della Sanità, organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale di cui si avvale il Ministero della Salute.
Agenzia Italiana del Farmaco, che opera sotto la direzione e la vigilanza del Ministero della salute e del Ministero dell’economia e delle finanze.