Quando la Madonna aiutò i cristiani nel respingere l’islamizzazione

Quando la Madonna aiutò i cristiani nel respingere l’islamizzazione

LEPANTO 7 OTTOBRE 1571 – MARIA AUSILIATRICE NELLA STORIA DELLA CRISTIANITA’

Di Diego Torre

Dall’alba una gigantesca flotta ottomana, la più numerosa mai schierata nel Mediterraneo, avanza con lo scirocco in poppa, formando una enorme mezzaluna. Di fronte è schierata la flotta cristiana, sulla cui ammiraglia, comandata da don Giovanni d’Austria, garrisce un enorme stendardo blu con la raffigurazione del Cristo in Croce. I turchi iniziano a danzare freneticamente la danza del ventre al suono di tamburi e di flauti; sui cristiani scende un silenzio sovrannaturale interrotto solo dalle benedizioni dei sacerdoti.

Avvengono due fatti, indicativi di due stili diversi: gli armieri delle navi cristiane tolgono i ceppi dei galeotti e danno loro le armi per combattere e la promessa della libertà a vittoria conseguita. I galeotti presenti sulle navi musulmane (di cui 15.000 sono cristiani) vengono incatenati ai remi: se la nave affonda, andranno a picco con essa.

Giunti a 150 metri, il vento girò improvvisamente dando slancio alle navi della Lega. Rosario in una mano (ogni soldato o galeotto ne aveva uno) e arma nell’altra, i cristiani esplosero in un formidabile urrà che attraversò ogni nave, che innalzava il proprio crocifisso. E successe un altro fatto imprevedibile: le due ammiraglie, in uno slancio guerriero, dimentiche di tutto il resto, si lanciarono una contro l’altra fino a speronarsi, formando un campo di battaglia galleggiante su cui si susseguirono attacchi e contrattacchi fino all’uccisione del comandante Alì Pascià. E’ l’inizio della sconfitta turca. La battaglia si frazionò in tanti combattimenti scoordinati alla fine dei quali i cristiani stravinsero, infliggendo pene pesantissime al nemico in uomini e navi, e liberando circa 12.000 schiavi.

“Non virtus, non arma, non duces, sed Rosarium Beatae Virginis victores nos fecit”. Così il senato di Venezia fece incidere nella lapide commemorativa del palazzo dei Dogi; e di ciò tutta l’Europa era convinta (e lo stesso Sultano disse di temere più le preghiere del vecchio Papa che gli eserciti dell’imperatore).

La scomunicata Elisabetta regina d’Inghilterra indisse cerimonie di pubblico ringraziamento al Cielo.

Quelgiorno S. Pio V lavorava con alcuni prelati. D’improvviso si alzò, s’avvicinò alla finestra, e guardando il cielo in estasi esclamò piangendo di gioia: “Non occupiamoci più di affari, ma andiamo a ringraziare Iddio. La flotta cristiana ha ottenuto vittoria”.

In alcune immagini d’epoca si rappresenta il Papa che vede la vittoria cristiana sovrastata da cori angelici intorno al trono della Beata Vergine, che teneva in braccio il Bambino Gesù e in mano la corona del Rosario. Era mezzogiorno, ed il Papa diede ordine che tutte le campane di Roma suonassero a festa, diffondendo così la recita dell’Angelus a quell’ora. Due giorni dopo un messaggero giunse a Roma portando la “novità” dell’avvenuto trionfo delle forze cristiane.

Il santo pontefice, che aveva ordinato in quel giorno a tutta la Cristianità la recita del Rosario, attribuì quel trionfo all’intercessione della Vergine, volle che nelle litanie lauretane si aggiungesse l’invocazione Auxilium christianorum e decretò che ogni prima domenica di ottobre si commemorasse con rito semplice la Madonna della Vittoria, successivamente trasformata in Madonna del Rosario. Per la prima volta dopo un secolo il Mediterraneo tornò alquanto libero dalle incursione saracene, smise l’espansione turca verso il Mediterraneo occidentale, e iniziò il declino dell’impero ottomano.

Così il ven. Pio XII commentò l’evento il 07.10.47 in un discorso indirizzato a un gruppo di senatori e di rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti: ““Il 7 ottobre è un giorno memorabile negli annali dell’Europa occidentale.In questo giorno, nell’anno 1571, le potenze che rappresentavano la civiltà cristiana si unirono per scongiurare la grande minaccia che veniva dall’Est, nella battaglia di Lepanto. E’ un giorno di ringraziamento, ricordato nel calendario della Chiesa, non soltanto perché i santuari d’Europa e i loro altari furono salvati dalla totale distruzione, ma bensì perchè una larga parte di quella vittoria fu universalmente attribuita alle preghiere che aveva disposto di fare il Papa di allora, san Pio V. Quel giorno ci ricorda l’aiuto efficacissimo che Noi, successore di quell’altro Pio, possiamo offrire ai difensori dei diritti di Dio e dell’uomo”.”

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