Quei tatuaggi fatti senza riflettere, pensare, conoscere!
TRA I TATUAGGI CHE VANNO PER LA MAGGIORE SPUNTA ANCHE L’UROBORO, UN SERPENTE CHE SI MORDE LA CODA, ANTICO SIMBOLO DELLA RELIGIONE EGIZIA RIPRESO DA GNOSTICI ED ESOTERISTI
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Di Martino Mora
Alle 10 al bar mi serve un ragazzetta canterina. E’ in maniche corte e ha alcuni tatuaggi sulle braccia. Colgo con nettezza che uno di questi è un serpente che si morde la coda, chiamato Uroboro, antico simbolo della religione egizia poi ripreso dagli gnostici ofiti e nesseni (che adoravano il serpente della Genesi) e che dagli esoteristi più oscuri viene identificato come il simbolo originario e caotico del mondo e di Abraxas, l’inquietante divinità che anche secondo il pessimo Carl Gustav Jung comprende in sé tanto il bene quanto il male, tanto Dio quanto il suo Avversario.
Altri occultisti lo associano al Leviatano, il serpente marino biblico simbolo del Male. E altri ancora al Dragone dell’Apocalisse (siamo sempre lì: se non è zuppa è pan bagnato).
Naturalmente non ho pensato nemmeno per un momento che la ragazzetta, caruccia, canterina e tatuata sia una seguace della “via oscura”. Probabilmente è del tutto inconsapevole di cosa si è fatta tatuare, in maniera indelebile, tra una canzonetta e l’altra, Ma è proprio questa assoluta inconsapevolezza e superficialità di massa che mi sgomenta. E’ come imboccare in macchina in senso vietato, a tutta velocità, perché non si conosce il significato del cartello che indica il senso unico.
L’uomo è “un animale simbolico”, come sosteneva Ernst Cassirer (1874-1945). I simboli hanno sempre avuto un significato profondo, di cui oggi nulla si sa più, né si vuole sapere. Siamo arrivati a un punto di tale ignoranza spirituale e superficialità esistenziale, che fuori dal lavoro la vita è ormai considerata un grande parco giochi dove ognuno fa ciò che gli piace, senza riflettere, pensare, conoscere.
La vita non viene presa con ironia e la giusta leggerezza consapevole, ma con totale inconsapevolezza. Conta solo l’economia, lì non si sgarra. Lì vige la più ferrea dittatura, perché è l’unica cosa che oggi conti davvero. Al di fuori di essa, e della sua cupa oppressiva religio (Mario Draghi docet), vige il “fa ciò che vuoi”.
E’ evidente che a una massa di pecore, se non di di maiali materialisti ed edonisti, che prende la vita con totale inconsapevolezza, che in nulla crede davvero a parte il proprio ego, che nulla sa, né vuole sapere, e che è completamente inconsapevole della propria ignoranza spirituale, gabellata per emancipazione, è perfettamente plagiabile e manipolabile dal vero Potere.
Avendo ormai completamente esaurito le risorse simboliche in senso spirituale e morale, l’uomo occidentale si sta dirigendo verso il baratro. E’ l’esito penultimo dell’allontanamento dalle sue radici cristiane. Anche se, non pago di tale accecamento, vuole spingere il mondo intero a vivere e pensare come lui.