Dopo la fine della grande tribolazione si attende la seconda venuta di Cristo
I PIÙ NON CREDONO. ESSI ACCLAMANO ALLA SALVEZZA TERRENA: LA SICUREZZA E LA PACE E NON VEDONO LE DOGLIE DEL PARTO CHE ARRIVA. L’ORA È GIUNTA E NESSUNO È PRONTO
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
Anche il profeta Zaccaria, vissuto dopo l’esilio in Babilonia e contemporaneo di Aggeo, esorta alla ricostruzione del tempio di Gerusalemme con visioni e profezie. Vede un uomo con una corda in mano, per misurare il perimetro della città. Ma un angelo dichiara “Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa” (Zac 2,8-9).
Dio è geloso del suo popolo: “Chi tocca voi, tocca la pupilla dei miei occhi” (v.12); il suo decreto è di consolare il suo popolo e punire le nazioni che l’hanno devastato. “Rallégrati, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te. Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo, ed egli dimorerà in mezzo a te e tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha inviato a te” (vv.14-15). La profezia si è adempiuta alla prima venuta di Cristo; si attende la seconda, per una più grande gloria, dopo la fine della grande tribolazione.
Quando Gesù parlava del rigetto degli uomini e della sua croce, i discepoli non volevano prendere sul serio le sue profezie. Così avviene oggi: molti veggenti dicono che la Chiesa sarà perseguitata e crocifissa; solo dopo conoscerà la gloria.
I più non credono. Essi acclamano alla salvezza terrena: la sicurezza e la pace e non vedono le doglie del parto che arriva. L’ora è giunta e nessuno è pronto.