L’uomo, nato nel dolore, deve usarlo come scala al cielo
LA BEATA VERGINE MARIA E IL VALORE DEL DOLORE
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Di Diego Torre
L’uomo, nato nel dolore, deve usarlo come scala al cielo. Chi meglio dell’Addolorata può aiutarlo? Il crocifisso è il rimedio ad ogni male; la devozione all’Addolorata è la via più breve per il crocifisso.
Così S. Giovanni Paolo II in Salvifici doloris: « Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa »(Col 1,24)… « Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi ». …Anche se … « tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto », anche se all’uomo sono note e vicine le sofferenze proprie del mondo degli animali, tuttavia ciò che esprimiamo con la parola « sofferenza » sembra essere particolarmente essenziale alla natura dell’uomo. Ciò è tanto profondo quanto l’uomo, appunto perché manifesta a suo modo quella profondità che è propria dell’uomo, ed a suo modo la supera. La sofferenza sembra appartenere alla trascendenza dell’uomo: essa è uno di quei punti, nei quali l’uomo viene in un certo senso « destinato » a superare se stesso, e viene a ciò chiamato in modo misterioso.
…poiché l’uomo, nella sua sofferenza, rimane un mistero intangibile.
Berta Petit (+1943) è una mistica, che ha avuto le stimmate invisibili e sin dall’età di 4 anni ha parlato con Gesù e con Maria. Divenuta terziaria francescana, assunse il nome di Maria Maddalena della Croce. Nel 1910, durante un pellegrinaggio in Alsazia, Berta ricevette la rivelazione circa la sua missione: ottenere la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria.
Il primate del Belgio, il cardinale Mercier, suo direttore spirituale, dedicò la sua diocesi e il Belgio al Cuore Addolorato e Immacolato di Maria. Lo stesso fece il cardinale Bourne, primate d’Inghilterra, per la sua nazione, scrivendo due note pastorali sulla devozione al Cuore Addolorato. Benedetto XV dirà: «Rivolgiamoci fiduciosi al Cuore Doloroso e Immacolato di Maria, la dolcissima Madre di Gesù, affinché con la sua potente intercessione, possa ottenere da suo Figlio la rapida fine della guerra e il ritorno della pace».
In che rapporto stiano la sua essenza, l’Immacolata Concezione, ed il Suo dolore, Gesù lo spiegò l’8.9.1911 a Berta.
“Il Cuore di mia Madre ha diritto al titolo di Doloroso che io pongo davanti a quello di Immacolato perché lei stessa lo ha acquisito. La Chiesa ha riconosciuto quello che feci nella sua Concezione Immacolata. Occorre adesso, ed io voglio, che sia compreso e conosciuto il diritto che ha mia Madre ad un titolo di giustizia, secondo il Mio espresso desiderio, di essere conosciuto e universalmente accettato. Se lo è guadagnato per la sua identificazione con i miei dolori, per le sue sofferenze, per i suoi sacrifici e per la sua immolazione sul Calvario, sopportata in perfetta corrispondenza con la mia grazia per la salvezza dell’umanità. Nella sua co-redenzione sta la nobiltà di mia Madre e per questo chiedo che l’invocazione che ho chiesto sia approvata e diffusa in tutta la Chiesa. Ha già ottenuto molte grazie; otterrà ancora di più quando la Chiesa sarà esaltata e il mondo rinnovato attraverso la sua consacrazione al Cuore Addolorato e Immacolato di mia Madre”.
Infatti il privilegio dell’Immacolata Concezione è un dono gratuito della misericordia di Dio, che Maria riceve per grazia. Invece è per Sua volontà che Ella entra nella missione redentrice del Figlio. E le dirà ancora Gesù.
“E’ attraverso il Cuore Addolorato e Immacolato di Mia Madre che io voglio trionfare perché, dopo aver cooperato alla redenzione delle anime, questa Cuore ha diritto ad una stessa cooperazione nella manifestazione della divina giustizia e del mio amore. Grande è mia Madre in tutto, ma specialmente nel suo Cuore martoriato, trapassato dalla stessa ferita del mio. Perciò, volendo per questo Cuore un trionfo clamoroso, io ho atteso l’ora della miseria universale che trova una eco nel Cuore Addolorato e Immacolato di Mia Madre, senza limiti come il mio. Adottare questa devozione e diffonderla è compiere la mia volontà e rispondere all’ attesa del mio cuore… I cuori devono essere cambiati e ciò non si farà che attraverso questa devozione conosciuta, sviluppata, predicata e consigliata dappertutto. L’ ultimo rifugio che Dio dona prima della fine dei tempi…Un uragano spaventoso si prepara. Si vedranno scatenate tutte le forze preparate con rabbia. E’ questo il momento o mai più, di abbandonarsi al Cuore Addolorato e Immacolato di Mia Madre. E attraverso l’accettazione del Calvario che mia Madre ha partecipato a tutti i miei dolori. La devozione al Suo Cuore unito al Mio donerà la vera pace tanto desiderata e così poco meritata”.