Guai quando i Vescovi tacciono o lasciano correre
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IL GREGGE SI DISPERDE E CADE IN PREDA AI LUPI
Paolo, scrivendo a quelli di Colossi che erano diventati cristiani e volendo correggerli di certi errori e deviazioni, ricorda loro di essere stati “stranieri e nemici, con la mente intenta alle opere cattive” (Col 1,21).
Il paganesimo è nemico di Dio, perché dà culto agli idoli e corrompe i costumi. Per questo aderendo a Cristo con la fede e il Battesimo, essi avevano ottenuto la grazia, la vita divina che ci fa santi davanti a Dio e senza macchia di peccato, grazie alla morte di croce di Gesù, che ci ha riconciliati con Dio.
A Lui un giorno dobbiamo essere presentati e dovremo essere irreprensibili, cioè perfetti. Lo saremo a patto di essere fedeli e perseveranti, “fondati e fermi nella fede, irremovibili nella speranza del Vangelo“ (v.23).
La speranza è quella di entrare nel Regno eterno di Dio. L’Apostolo si sente in dovere d’intervenire sia per confermarli sia per correggerli. Questo fa lo zelo di un vero pastore. Guai quando i Vescovi tacciono o lasciano correre: il gregge si disperde e cade in preda ai lupi.
Gesù è padrone anche del sabato e ci libera da un’osservanza farisaica della legge. Dio va adorato in spirito e verità.
I farisei di oggi scandalizzati puntano il dito contro quelli che cercano l’acqua benedetta invece dell’amuchina; contro quelli che vogliono l’Eucaristia in ginocchio e sulla lingua; contro quelli che non indossano la maschera davanti a Dio nel culto.
Non è vero che chi prendere l’Eucaristia in ginocchio e sulla lingua ama e rispetta il Signore e chi lo accoglie nel palmo delle mani non lo ama e non lo rispetta, lo amano e lo rispettano entrambi! Per il resto condivido pienamente tutto.