Ecco chi è San Fantino il Vecchio

Ecco chi è San Fantino il Vecchio

“I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)

Di Mariella Lentini*

 

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È il santo più antico della Calabria. Nato nel 293 a Taureana di Palmi (Reggio Calabria), Fantino detto il Cavallaro, è il domestico di un nobile patrizio romano di nome Balsamio. Il ragazzo viene incaricato di badare a una mandria di cavalle, di portarle al pascolo e di abbeverarle. Fantino è molto buono, umile, caritatevole, segretamente cristiano: prega molto e aiuta i poveri. L’unico modo che ha per aiutarli è di far lavorare le cavalle del padrone di notte, per trebbiare il grano. Alcune persone malvagie vanno dal patrizio romano ad accusare Fantino di sfruttare di nascosto le sue cavalle. Il nobile, infuriato, si dirige verso il pascolo.

Fantino si accorge che sta per essere scoperto e così, con un frustino e una preghiera, trasforma il grano in un prato verde dove le cavalle pascolano tranquillamente. Il nobile non si accorge di nulla e rientra a casa. I malvagi, però, tornano alla carica e lo convincono ad andare di nuovo a controllare. Ancora più infuriato Balsamio si reca sul posto. Questa volta Fantino cerca di scappare in groppa al suo cavallo seguito dalla mandria di cavalle. Deve attraversare un fiume in piena, il Metauro (attuale Petrace che scorre nella Calabria meridionale). Con la sua verga tocca le acque e parla al fiume, come se fosse animato: «Fermati Metauro. Passa Fantino, il servo di Dio». Le acque si dividono e Fantino può passare con le sue cavalle.

Il padrone assiste alla scena stupefatto, chiede perdono al suo garzone, si converte al Cristianesimo e si fa battezzare. Fantino muore nel 336 a Taureana di Palmi e viene sepolto nella villa del suo padrone Balsamio, chiesetta attualmente visitabile. Si narra di un miracolo avvenuto per sua intercessione qualche secolo dopo la sua morte. La popolazione è disperata perché, provenienti dall’Africa, stanno per sbarcare i Saraceni per saccheggiare i paesi della Calabria. Un gruppo di fedeli prega San Fantino di salvarli. Quando le navi stanno per avvicinarsi, una violenta tempesta si abbatte sulla flotta che va a sbattere contro gli scogli.

Molti muoiono, alcuni superstiti raccontano di aver visto su uno scoglio, in località Pietrenere (Palmi), una donna e accanto un giovane con in mano una torcia con la quale, toccando le acque, scatena la bufera. Erano la Madonna, madre di Gesù, e San Fantino. Da allora a Taureana di Palmi si celebra il culto di Maria Santissima dell’Alto Mare e ogni 24 luglio i fedeli festeggiano il loro patrono San Fantino con la benedizione di cavalli e cavalieri.

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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