Gandolfini: “l’identità di genere è una costruzione ideologica, priva di qualsiasi riscontro oggettivo biologico”
IL NEUROCHIRURGO MASSIMO GANDOLFINI (FAMILY DAY – DNF): “COMPETENZA E LUCIDITÀ NELLE PAROLE DELLA GARANTE PER L’INFANZIA DELL’UMBRIA”
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A cura di Angelica La Rosa
“Chiunque sia in possesso di un minimo di cultura scientifica e antropologica, oltre ad una accettabile dose di buon senso – merce sempre più rara di questi tempi – non può che condividere e rallegrarsi per la competenza, la chiarezza e la lucidità con cui la Garante per l’Infanzia della Regione Umbria, Maria Rita Castellani, ha elencato danni e rischi dell’ideologia gender che la propaganda corrente, prevista perfino nel testo di legge Zan, sta procurando al nostro Paese, in particolare a bambini, adolescenti e giovani. Come era facilmente prevedibile, il mondo LGBTQ+ alimentato da questa ideologia è insorto, chiedendo le dimissioni della Garante. La vera questione, da esaminare con lucidità e rigorosità scientifica, è che la Garante ha espresso argomenti e considerazioni suffragate da decenni di studi inerenti la formazione della personalità in età evolutiva. È una pura costruzione ideologica, priva di qualsiasi riscontro oggettivo biologico, la categoria dell’identità di genere che ‘ogni individuo può costruire e decostruire, fare e disfare liberamente, che coincide con la performatività dell’agire e del fare’ (J. Butler, ‘UnDoing Gender’, 2004). Tanto quanto: ‘La decisione di etichettare i bambini come ragazze o ragazzi è una decisione della società. Non esiste un o/o, ma piuttosto ombre e sfumature… I bambini non vanno più considerati come maschi o femmine, ma in modo neutrale, in modo da non influenzarli e non inculcare stereotipi culturali inutili e antiquati’ (Anne Fausto Sterling, ‘Les cinq sexes: pourquoi male et femelle?’, 2013)”.
A dirlo è il professor Massimo Gandolfini, neurochirurgo e Presidente dell’Associazione Family Day – Difendiamo i Nostri Figli.
“Dato questo contesto, è perfettamente coerente l’affermazione di Maria Rita Castellani: ‘conterà soprattutto il sesso culturale, quello percepito’ e di conseguenza ogni scelta di orientamento sessuale diverrà legittima, normale e da tutelare ‘verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e anche di ogni età’. Le ‘deviazioni del comportamento sessuale’ e le ‘parafilie’ – definite da Kafka (2003) come ‘fenomeno caratterizzato da una alterazione delle preferenze sessuali, da compromissione della propria volontà e da un aumento dei comportamenti legati al desiderio sessuale’, e ‘interessi sessuali persistenti, non convenzionali e problematici’ (Fisher, Kohut, Gioacchino, Fedoroff 2013) – rientrano pericolosamente in gioco”, ha ricordato il dottor Gandolfini.
“Non è per nulla un caso che sia in atto un progetto culturale che si spinge fino a derubricare il termine ‘pedofilia’, sostituendolo con ‘amore inter-generazionale’, sicuramente più in linea con il ‘politicamente corretto’, oggi tanto di moda!”, ha concluso Gandolfini, che ha annunciato che il Family Day condivide pienamente quanto ha affermato la Garante dell’infanzia per l’Umbria, assicurando sostegno incondizionato verso politiche che realmente proteggano bambini e minori da aggressioni fisiche e ideologiche distruttive, che minacciano quelle belle virtù proprie dell’età evolutiva e che vogliamo continuare e chiamare “innocenza e pudore”.