Sfruttamento sessuale dei minori e Facebook. Sotto accusa il gigante social

Sfruttamento sessuale dei minori e Facebook. Sotto accusa il gigante social

LA CORTE SUPREMA DEL TEXAS HA STABILITO CHE FACEBOOK PUÒ ESSERE RITENUTO RESPONSABILE PER I TRAFFICANTI DI SESSO CHE UTILIZZANO LA SUA PIATTAFORMA PER ADESCARE I MINORI

Di Angelica La Rosa

La Corte Suprema del Texas ha stabilito che Facebook può essere ritenuto responsabile per i trafficanti di sesso che utilizzano la sua piattaforma per adescare i minori.

Il gigante dei social media nega la responsabilità e afferma di non avere modo di controllare tali post.

Il presidente del Ruth Institute, la dott.ssa Jennifer Roback Morse, Ph.D, ha dichiarato che “Facebook sta mostrando i suoi veri colori. Non ha problemi a censurare i conservatori e a chiudere i gruppi i cui discorsi offendono la loro sensibilità politicamente corretta. Potrebbero certamente fermare lo sfruttamento minorile se lo volessero. Ma Facebook fa parte della Global Ruling Class e del Sexual Deep State”.

Morse ha osservato che a maggio, Facebook ha tolto dalla sua piattaforma, in modo permanente, Life Site News, accusando il sito di diffondere “disinformazione sul COVID-19”. Ma la vera ragione, ha detto Morse, era che “il sito è una voce potente contro la lobby dell’aborto e l’agenda radicale LGBTQ+ che doveva essere messa a tacere. Ciò potrebbe essere visto nel fatto che un certo numero di gruppi come la National Abortion Rights Action League e la Human Rights Campaign si sono presi il merito della mossa.

“Facebook afferma di non poter monitorare i siti che promuovono lo sfruttamento sessuale dei bambini, ma può setacciare la sua piattaforma alla ricerca di siti che promuovono quella che chiama ‘disinformazione’ sul COVID-19”, ha rilevato la Morse.

Facebook non è l’unico gigante tecnologico con un doppio standard. Nell’agosto 2020, Amazon ha smesso di vendere The Health Hazards of Homosexuality: What Medical and Psychological Research Reveals, sostenendo che il libro contiene “contenuti considerati offensivi” (una ricerca medico-scientifica sui rischi per la salute della pratica omosessuale è offensiva?), nonostante lo abbia venduto per diversi anni (mentre Amazon continua a vendere libri come The Joy of Gay Sex e Fist Me!, una guida al fisting anale!).

Offensivo per chi? Come può la scienza medica essere offensiva? Ma quando è percepita come contro l’agenda politica dei Big Tech e le lobby Lgbt la situazione cambia… Per contrastare questa tirannia tecnologica di Facebook e degli altri social, il Ruth Institute ha sviluppato un Centro di risorse per la censura e la propaganda.

 

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