Ingegneria e ricerca genetica: la vita umana vale meno di quella di un pulcino?

Ingegneria e ricerca genetica: la vita umana vale meno di quella di un pulcino?

LA SCIENZA POTRÀ ANCHE VANTARSI DI AVER FATTO ‘PASSI DA GIGANTE’, MA CI STA PORTANDO INDIETRO PER QUANTO RIGUARDA L’ETICA NATURALE

Di Emanuela Maccarrone

In un articolo pubblicato sulla rivista online ‘Nature’ il genetista britannico Robin Lovell ha descritto la necessità di una distensione delle regole per la ricerca sugli embrioni umani viventi.

Il genetista ha guidato una task force di professionisti che ha spinto per l’allentamento della ‘regola dei 14 giorni’, riguardo il limite alla coltura di embrioni umani intatti in laboratorio, rese note dalla Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali (ISSCR).

La giustificazione presentata è che questi genomi potrebbero “un giorno aiutare a curare o evitare le malattie umane e stanno già migliorando la comprensione biologica”. La decisione è stata convertita in legge da una dozzina di paesi, tra cui Regno Unito e Australia, e prevede anche la creazione delle chimere uomo-animale.

Intanto in Francia, l’Assemblea nazionale ha adottato una legge sulla bioetica, che probabilmente entrerà in vigore all’inizio di luglio, una volta superati gli ultimi ostacoli legislativi dopo la terza lettura. Tra le tante novità, oltre all’accesso alla procreazione artificiale per tutte le donne, comprese quelle unite in coppie dello stesso sesso, sarà consentita la ricerca distruttiva sull’embrione umano fino a 14 giorni e altri tipi di ingegneria genetica del ‘materiale umano’.

La nuova legge “libererà” anche la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane e consentirà la creazione di gameti artificiali, copie di embrioni umani, embrioni chimerici ed embrioni transgenici.

Nel frattempo, l’eutanasia è andata oltre il ‘rimedio’ contro la sofferenza e si tinge di umanitario attraverso la donazione degli organi. Le caratteristiche e le implicazioni sono state descritte in un articolo pubblicato sulla rivista ‘Jama Surgey’ dal titolo: ‘La donazione di organi post eutanasia iniziata a casa è praticabile’. Nell’estratto dell’articolo gli autori hanno mostrato la ‘premura’ di incitare un’eutanasia a casa: “esseri umani malati, stanchi dell’ospedale che hanno deciso di porre fine al loro dolore nel comfort e nell’intimità della propria casa”, poiché eseguita all’ospedale allontanerebbe molti potenziali donatori.

La prassi disumana dell’eutanasia, i cui criteri di selezione assurdi hanno legittimato in Olanda una crescente soppressione di alcune categorie di persone, è terribile.

Un’altra contraddizione scientifica si manifesta in tutta la sua evidenza attraverso una decisione tedesca. In Germania è stata recentemente approvata una legge che vieta l’uccisione di embrioni di pulcino di sei giorni poiché sono ‘sensibili al dolore’. “Gli embrioni di pulcino nell’uovo sono sensibili al dolore dal settimo giorno in poi. Il disegno di legge prevede quindi un inasprimento delle sanzioni a partire dall’anno 2024. Da quel momento in poi, gli embrioni maschili devono essere selezionati prima del settimo giorno di incubazione”.

È quanto si legge nel comunicato del ministro dell’agricoltura tedesco Julia Klöckner, mentre l’aborto continua a essere legale in Germania e in molti altri Stati.

Nel corso dei decenni, la Chiesa Cattolica si è espressa in favore della dignità umana attraverso vari documenti e interventi. A riguardo, si può citare l’udienza con l’ambasciatore della Repubblica federale di Germania, Reinhard Schweppe, presso la Santa Sede del 7 novembre 2011 dove papa Benedetto XVI ribadì che il ruolo fondamentale della Chiesa cattolica “di intervenire in favore dei valori che sono validi per l’uomo in quanto tale, indipendentemente dalle varie culture (…). Qui la Chiesa, al di là dell’ambito della sua fede, considera suo dovere difendere, nella totalità della nostra società, le verità e i valori, nei quali è in gioco la dignità dell’uomo in quanto tale”. Pertanto “non abbiamo il diritto di giudicare se un individuo sia «già persona», oppure «ancora persona», e ancor meno ci spetta manipolare l’uomo e voler, per così dire, farlo. Una società è veramente umana soltanto quando protegge senza riserve e rispetta la dignità di ogni persona dal concepimento fino al momento della sua morte naturale”.

 

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