La società della “dittatura dei desideri” avanza…
LA FRANCIA E LA BABELE DEI DIRITTI
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Di Antonella Paniccia
E così in Francia, la scorsa settimana, è stata votata e approvata nell’Assemblea Nazionale una legge di bioetica nella quale, all’articolo 1, si stabilisce che sarà consentita la Pma a tutte le donne. Quindi, anche le coppie lesbiche e le donne single potranno accedere alla fecondazione eterologa grazie all’utilizzo dello sperma di un “donatore”.
Potendo le donne programmare in tal modo la nascita di un bambino, si potrà – a ragion veduta – dire: “Cari papà, addio” dal momento che, per legge, i bambini potranno nascere senza padre.
“È il progresso, bellezza!”…
Così pare, vista la grande soddisfazione dei sostenitori di Macron e della sinistra tutta. D’altronde, per una legge così sinistra non poteva che gioire la sinistra!
Va sottolineato che, ciò che avverrà a partire dal 29 giugno (data in cui, per strana coincidenza, ricorre la solennità cristiana dei Santi Pietro e Paolo), sarà frutto di considerazioni assai profonde: infatti, non sarà per motivi medici ma perché si intende, di fatto, abolire una “discriminazione” verso le donne in quanto tutte devono potere avere un figlio.
Così, nella società della dittatura dei desideri, possiamo ben aggiungere “il diritto al figlio”.
Riassumendo, e tanto per non perdere il conto dei diritti:
Esiste un diritto al figlio per tutte le donne (per ora, poi forse toccherà anche agli uomini);
Si va affermando il diritto ad autocertificare la propria identità sessuale, indipendentemente dal proprio sesso biologico: oggi ci si può sentire e dichiarare anagraficamente donna, domani uomo…poi chissà…
In alcuni Paesi è già in vigore il diritto, per persone transgender, di partecipare a gare femminili (quindi, probabilmente di vincerle considerando la differenza del vigore fisico maschile da quello femminile);
Esiste già, in alcuni Paesi, il diritto di non dichiarare il sesso di nascita di un bambino (deciderà lui, come vorrà, quando sarà in grado di farlo) e di non assegnargli un nome femminile o maschile, ma solo neutro;
NON ESISTE il diritto del bambino ad avere una madre (in caso di maternità surrogata), né di avere un padre (in caso di Pma per tutte);
NON ESISTE il diritto (peraltro sancito dalla Costituzione) ad avere una famiglia formata da una madre e un padre, né a chiamare la madre “Mamma” e il padre “Papà” per non discriminare i bambini nati secondo gli schemi già esaminati;
NON ESISTE il diritto del bambino di nascere perché può anche essere abortito per legge.
Spero di non aver dimenticato nulla…altrimenti sarò disponibile per aggiornamenti. Comunque, al confronto, Orwell era un novellino…