Don Fabio Rosini su accogliere, custodire e nutrire con lo stile di San Giuseppe
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Di Angelica La Rosa
“San Giuseppe. Accogliere, custodire e nutrire” (Edizioni San Paolo 2021, pp. 160, euro 14), in uscita oggi, cerca di amplificare la voce di un Angelo ascoltata in sogno da un giovane discendente del Re Davide.
Per Giuseppe, figlio di Giacobbe – come per Francesco di Pietro di Bernardone o per Giovanni Bosco e vari altri – obbedire a quel sogno ha significato entrare nella grandezza e divenire affidatari di una storia meravigliosa.
Prendendo come esempio il papà terreno di Gesù, il volume di Don Fabio Rosini propone un cammino per apprendere a non sprecare la bellezza, per aprirsi ad accogliere la grazia, per custodire ciò che è prezioso e nutrire ciò che salva.
Alla scuola di un uomo tanto solido quanto umile, tanto forte quanto docile, possiamo imparare l’arte della custodia della vita, quella altrui e quella propria, quella naturale come quella dello Spirito. Egli è quel padre che manca a questa generazione e che dobbiamo riscoprire e ridiventare.
Un percorso utile a chiunque, uomo o donna, voglia apprendere l’arte di accogliere e vivere le cose grandi che gli sono riservate.
“Questo libro ha la sua origine remota in due istanze: in parte la necessità di spiegare ai giovani preti come si esercita la paternità sacerdotale, e, d’altro canto, il desiderio di aiutare le tante coppie di collaboratori a crescere nell’armonia fra maschile e femminile. Ho concretizzato la prima necessità in molti incontri tenuti qua e là con i sacerdoti, ma soprattutto con dei corsi residenziali di una settimana, in cui introduco al Munus Docendi i giovani preti, spiegando loro quel che so su come si educhi alla fede, e, nel far questo, ho dedicato le serate a parlare di San Giuseppe e della sua ricchezza. La seconda istanza è diventata realtà nel 2020, durante i mesi di quarantena. I miei collaboratori, abituati al fatto che io facessi per loro un tempo di esercizi all’inizio della Quaresima, mi chiesero di non lasciarli senza questo aiuto; allora pensai a degli esercizi online suddivisi fra maschi e femmine, uno sulla mascolinità e l’altro sulla femminilità, uno su San Giuseppe e l’altro sulla Beata Vergine Maria. Dalle cose che ho detto ai preti e alle coppie, e da altre cose dette tante volte nei corsi di preparazione remota e prossima al matrimonio, e ancora da tanti incontri fatti negli anni su questi temi, nascono queste pagine”, scrive nella prefazione don Fabio Rosini.
“Eppure il vero motivo per entrare in questa avventura è un altro: la nostra generazione non ha perso solo il padre ed inasprito la madre… ha perso sapienza, in modo globale. Ci manca la saggezza, ci manca l’arte di campare. Andiamo a casaccio, peschiamo frammenti di certezza a destra e a manca, annaspiamo come sperduti lillipuziani di fronte al Gulliver della connessione globale, improvvisiamo la gestione della nostra vita mettendo al volante i nostri stati d’animo… e ci facciamo tanto male. La vita è ardua, seria e complicata di suo, ma alla fine il carico più serio di dolore ce lo andiamo a procurare da soli, usando male una esistenza che chiede più cautela, più delicatezza e meno auto-distruttività. Se debbo dire qual è la cosa che più mi rattrista in questi anni è quanta bellezza vedo sprecare, sperperare, buttare via, quanta grazia lasciata senza frutto da parte di giovani e adulti”, ha aggiunto don Rosini.
“Le persone sono bellissime, ma tendono a dilapidare, come il figliol prodigo, la loro dote, il loro talento, le loro occasioni. Dio è generosissimo e non si stanca di continuare a darci altre chance, una sull’altra, ma varrebbe la pena di non lasciar scivolare via troppe di queste possibilità. Spiegando molte volte le cose che sto per scrivere, ho visto che l’avventura di San Giuseppe è un paradigma su come accogliere il bene e crescere in esso, e credo valga la pena di camminare sui suoi passi. In sostanza: questo non è un manuale sulla paternità, ossia: non solo. Questo è il sentiero per imparare l’arte di usare, accogliere, custodire e nutrire i doni della nostra vita. A San Giuseppe, Dio ha affidato le sue grazie. Ad ognuno di noi, le nostre. Perché non approfittarne?”, ha ricordato nella sua prefazione sacerdote romano.
L’autore, assieme a Gigi De Palo, presenterà il libro, in anteprima assoluta, giovedì 10 giugno, alle ore 17, in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della Libreria San Paolo di Roma – San Giovanni in Laterano.