La Chiesa non serve a dare beni terreni e lasciare tutti nei loro peccati!
Domenica della Santissima Trinità. Anno B.
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
Israele fece una esperienza unica di Dio, che si rivelò non solo come Dio creatore di tutte le cose, ma soprattutto come Dio salvatore: “Poiché ha amato i tuoi padri, ha scelto la loro discendenza dopo di loro e ti ha fatto uscire dall’Egitto con la sua presenza e con la sua grande potenza” (Deut 4,37).
Sul Sinai poi, stabilì l’Alleanza basata sulle “Dieci Parole” (v.13), per dar loro la Terra Promessa e chiese la fedeltà. Successivamente Dio promise il Messia nella discendenza di Davide e la redenzione dal peccato mediante la sua immolazione come Agnello pasquale. Promise il dono dello Spirito Santo, “per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!”.
“Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria” (Rom 8,15-17).
Gesù, prima dell’Ascensione, comandò agli Apostoli di andare in tutto il mondo e fare discepoli tutti i popoli.
I credenti vengono battezzati, “immersi” “nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, per essere rigenerati come figli di Dio.
Senza il Battesimo non si ha la grazia che ci fa santi. Gesù si è immolato per la salvezza di tutti; per questo vuol essere conosciuto e accettato.
La Chiesa deve servire a questo e non a dare beni terreni e lasciare tutti nei loro peccati!