Shemà. Commento al Vangelo del 13 giugno della teologa Giuliva Di Berardino
Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.
Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!
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IL COMMENTO TESTUALE
IL VANGELO DEL GIORNO: Mc 4, 26-34
domenica 13 Giugno 2021
XI domenica del Tempo Ordinario
In questa undicesima domenica del Tempo Ordinario, il Vangelo ci fa meditare la realtà del Regno di Dio, attraverso un paragone: il seme che germoglia e cresce senza che nessuno lo sappia, una maturazione che va dal seme, allo stelo, alla spiga, fino al frutto maturo che viene falciato. Questo primo esempio, quindi, ci fa capire che il Regno di Dio è alleato del tempo, che necessita di pazienza, che è una virtù con la quale oggi non abbiamo molta confidenza e ci sembra sempre più irraggiungibile la pazienza che emerge anche nella natura, come Gesù ci mostra. Siamo abituati ad avere tutto ciò che vogliamo in poco tempo, basta spingere un pulsante, tanto che è sempre più difficile capire la logica del Regno di Dio: non ne abbiamo più l’esperienza.
Il secondo esempio, che è in effetti, come indica il testo, un paragone. Ci riporta al granello di senape, il più piccolo dei semi, che però cresce fino a diventare il più grande di tutte le piante, tanto da ospitare gli uccelli del cielo. Anche in questo secondo paragone c’è un cambiamento che avviene nel tempo, che porta a una trasformazione della realtà che prima era soltanto “in potenza” nel seme, potremmo dire impercettibile, e spesso inconcepibile.
Questo ci fa capire che la realtà del Regno di Dio non possiamo possederla, ma solo ammirarla, meditarla, contemplarla, e quindi, attenderla con pazienza, fino alla sua maturazione. La pazienza, ci dice San Paolo, porta alla virtù provata e la virtù provata produce speranza, quella che non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori. Il Regno di Dio allora è questo concentrato di tutte le nostre speranze, che realizzano nel tempo, nella pazienza, e quindi nella fiducia. Tutti noi, le nostre vite, sono come questi piccoli semi che solo quando saranno maturi verranno falciati, perché si possa fare il pane per sfamare tutti. Le nostre vite sono granellini di senape, noi non comprendiamo tante cose che viviamo, ma sappiamo che tutto ciò che viviamo può essere trasformato, cresce. Il Signore ce lo promette: la nostra piccolezza può diventare grande accoglienza.
Il Signore confermi la nostra speranza, per l’annuncio di questo Vangelo e ci doni una pazienza colma di fiducia, una speranza che diventi potenza di vita per questo mondo. Se viviamo nella fiducia, nulla andrà perduto, ma tutto trasformato per bene nostro e di tutti coloro che ci sono vicini, e anche di quelli che un giorno accoglieremo per tutto ciò che abbiamo vissuto con pazienza oggi. Ringraziamo il Signore che ci dona di credere che il Regno di Dio cresce nella misura in cui noi ci affidiamo alla forza della vita che Dio ci permette di percepire in noi e intorno a noi. Preghiamo insieme il Salmo 91, che ascolteremo tutti insieme oggi, in questa liturgia: È bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi, per annunciare quanto è retto il Signore, mia roccia: in lui non c’è malvagità.
Buona domenica!
Mc 4, 26-34
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: “Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura”. Diceva: “A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra”. Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
I commenti al Vangelo della liturgia del giorno pubblicati in questa rubrica Shemà termineranno il giorno 13 Giugno, domenica. Il prossimo appuntamento sarà il 15 settembre per un’altra rubrica settimanale, sempre su www.informazionecattolica.it
IL COMMENTO IN VIDEO: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos