“Io sono Giorgia” e si vede… anzi si legge!
CHI PENSAVA DI BOICOTTARLO “DEMOCRATICAMENTE” HA FATTO UNA FIGURA BARBINA
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Di Diego Torre
E’ un libro di cui non si può non parlare: Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee di Giorgia Meloni (Rizzoli, pp. 336, euro 18,00). A 10 giorni dall’esordio è al 2° posto della classifica dei libri più venduti con 100mila copie e 5 edizioni; così riferisce Adnkronos dai dati avuti da Nielsen. E questo nel tempo della eclissi della carta stampata è già tanto.
E’ un bel malloppo più di 300 pagine. E’ facile immaginare, nonostante la Meloni conosca bene il tema, quanti giorni e quante notti avrà impiegato per la stesura del testo, la correzione della bozza etc.
Ma ha capito che doveva farlo perché “Ho visto troppa gente parlare di me e delle mie idee per non rendermi conto di quanto io e la mia vita siamo in realtà distanti dal racconto che se ne fa. E ho deciso di aprirmi, di raccontare in prima persona chi sono, in cosa credo, e come sono arrivata fin qui”.
E giù a narrare la propria non facile vita, la centralità della sua famiglia d’origine e l’amore per la figlia Ginevra, la sua incontenibile passione per la politica e i suoi valori di riferimento: la maternità, l’identità e la fede. Emerge il personaggio semplice e spartano, che riflette bene prima di parlare, a cui non manca coerenza e coraggio, che vive per i valori che professa.
Fare il politico ti espone fortemente; anche nella vita privata; soprattutto se sei nemico del mainstream e se i mass media fanno la caccia a tutto ciò che può infangarti, vero o falso che sia. E’ comprensibile allora la decisione presa per amore di verità. Ma non sfugge a nessuno la valenza politica trattandosi di un leader che in Italia, in Europa e nel mondo è sempre più attenzionato e stimato.
Non sfugge certamente ai suoi avversari, indecisi sul comportamento da assumere. Attaccarla a testa bassa? La hit realizzata su di lei e che dà il titolo al libro, realizzata con alcuni stralci di un discorso a piazza San Giovanni a Roma il 19 ottobre 2019, remixati con una base di musica elettronica, doveva far ridere. Ha invece spopolato sul web con un video che è diventato virale ed ha accresciuto la sua popolarità. Gli insulti volgari di qualche professore? L’hanno resa più simpatica.
Esce ora il libro ed è facile notare un certo imbarazzo. Enrico Letta, segretario PD lo comprerà :«Lo dico sinceramente, mi interessa leggerlo». Chi pensava di boicottarlo “democraticamente” ha fatto una figura barbina. Probabilmente hanno infine scelto il silenzio per non fare pubblicità al volume, sapendo che l’artiglieria mediatica di destra dispone di poche risorse.
Il dato che mi pare di maggior peso è proprio il personaggio stesso che scoraggia le aggressioni: donna, minuta, coraggiosa, senza scheletri nell’armadio, vera e sincera. Si avverte la difficoltà di sottoporla al massacro mediatico e le girano intorno cercando un lato debole che non c’è.
Se possiamo dare un consiglio, a lei, ma anche ad ogni personaggio politico, lo peschiamo proprio dal suo libro: «Rimanere me stessa, costi quel che costi». E ancora: “l’orgoglio di poter camminare sempre a testa alta vale qualsiasi sacrificio”. Due frasi che ben si adattano ad una donna che ha come secondo nome quello di Giovanna, la santa pulzella di Orleans.
la figura presuntuosa la fa sempre e soltanto lei, al di là delle trovate editoriali per vendersi ancora come persona degna di governare un paese.
Forse le sarebbe piaciuto il tentativo, pazzo, di tentare alla sua vita, così da poter rovinare chi ne fa sarcasmo aperto delle sue fuffità?