Shemà. Commento al Vangelo del 3 maggio della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà. Commento al Vangelo del 3 maggio della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Gv 14,6-14

lunedì 3 Maggio 2021

SANTI FILIPPO E GIACOMO

La liturgia oggi ci fa festeggiare due apostoli di Gesù: Filippo e Giacomo. Questi due apostoli si festeggiano insieme semplicemente perché le loro reliquie vennero deposte insieme nella chiesa dei dodici apostoli a Roma. Filippo era originario di Betsaida, la stessa città di Pietro e Andrea, e fu tra i primi ad essere stato chiamato da Gesù. Forse a causa del suo nome di origine greca, forse per la menzione che troviamo nel Vangelo secondo Giovanni (12,20) in cui dei greci rivolsero proprio a Filippo il loro desiderio: “vogliamo vedere Gesù”, o forse per il racconto che ci è pervenuto della sua opera di evangelizzazione carismatica descritta nel libro degli Atti degli Apostoli (8, 26-40), svolta sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza, quando, incontrato un eunuco, non solo gli annunciò la fede in Cristo, ma lo battezzò nel nome di Cristo, Filippo è considerato dagli studiosi un uomo cosmopolita, che sa comunicare con i pagani, informato e aperto alle novità, disponibile all’ascolto del diverso. Secondo la tradizione cristiana evangelizzò anche gli Sciti e i Parti. Giacomo invece è conosciuto come il figlio di Alfeo e “fratello di Gesù”, detto il Minore per distinguerlo da Giacomo figlio di Zebedeo (e fratello di Giovanni) detto il Maggiore, da secoli venerato come Santiago a Compostela. Nella tradizione della Chiesa Giacomo viene detto “giusto” per l’integrità della sua vita. Dopo il martirio di Giacomo il Maggiore nell’anno 42 e la partenza di Pietro, Giacomo diviene capo della comunità cristiana di Gerusalemme e, secondo quanto ci racconta lo storico Eusebio di Cesarea, venne ucciso nell’anno 63 durante una sollevazione popolare, a Gerusalemme. Il testo del Vangelo ci presenta uno degli interrogativi che Filippo porge a Gesù nelle ultime ore che hanno preceduto la Passione del Signore. Filippo, al seguito di Gesù riceve il desiderio del Padre, avverte che tra il Padre e Gesù c’è una conoscenza profonda che diventa desiderio nel cuore di Filippo: Chi ha visto me, ha visto il Padre, gli risponde Gesù. E poi aggiunge: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. Chiediamo allora oggi che il Signore ci doni il cuore di Filippo, ardente del desiderio del Padre, che ci dona la forza e l’energia per compiere le opere del Padre. Chiediamo anche al Signore l’integrità di Giacomo il Minore, “fratello del Signore” che ha vissuto per far amare Gesù a tutti, cominciando da Gerusalemme. Il ricordo di questi due discepoli del Signore, inoltre, rafforzi la nostra preghiera gli uni per gli altri, in comunione con tutti coloro che, nel mondo, credono in Dio, Padre di tutti. Buona giornata!

Gv 14,6-14

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso;ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

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