Infinite sono le vie di diffusione del Vangelo e anche le persecuzioni vi contribuiscono
Il Padre e Gesù sono “una cosa sola”.
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
Infinite sono le vie della diffusione del Vangelo e anche le persecuzioni vi contribuiscono.
Alcuni scappati dopo la lapidazione di Stefano, arrivarono fino in Siria.
“Giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore” (At 11,20).
Gli Apostoli, saputa la cosa, inviarono Barnaba, “uomo virtuoso e pieno di Spirito Santo e di fede’ (v.24), per avere notizie e poter essere sicuri di loro.
In Antiochia, la fede in Gesù cominciò a diffondersi tra la gente che parlava in greco e molti di loro si convertirono. Si andò formando una bella comunità di credenti e c’era bisogno di capi responsabili e di maestri sicuri.
Illuminato dallo Spirito Santo, Barnaba andò a scovare Saulo, che si era ritirato nella sua città di Tarso a fare il suo mestiere, fabbricatore di tende, e lo portò ad Antiochia. Vi rimasero per un anno e istruirono molti.
“Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani” (v.26), cioè “quelli di Cristo”.
I Giudei più volte misero alla prova Gesù e nonostante i miracoli non vollero credergli.
“Voi non credete perché non fate parte delle mie pecore”, disse loro Gesù. “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna”.
E sono coloro che il Padre gli dà e Lui stesso le custodisce. Il Padre e Gesù sono “una cosa sola”.