Shemà. Commento al Vangelo dell’11 aprile della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà. Commento al Vangelo dell’11 aprile della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Gv 20, 19-31

domenica 11 Aprile
DOMENICA IN ALBIS- domenica della Divina Misericordia 

In questa domenica la liturgia ci fa celebrare, per antica tradizione la domenica, detta “in albis”, mentre, per una tradizione molto più recente, la domenica della Divina Misericordia. La domenica “in albis” infatti è legata all’antica tradizione della deposizione delle vesti bianche battesimali che i neofiti, battezzati durante la veglia pasquale, deponevano otto giorni dopo il loro battesimo, entrando così a pieno titolo nella vita cristiana. La domenica della Misericordia invece venne stabilita in seguito al Giubileo del 2000 e si tratta di una devozione diventata ufficiale per volere del santo Papa Giovanni Paolo II che riconosceva le apparizioni di Suor Faustina Kowalska, religiosa alla quale il Signore rivelò la devozione alla Divina Misericordia. Il Vangelo ci testimonia due apparizioni del Risorto: una avvenuta la sera del giorno della Risurrezione, l’altra avvenuta la settimana successiva. Nella prima apparizione Gesù si mostra ai discepoli impauriti, rinchiusi nel cenacolo. Arriva a porte chiuse, perché potessero vincere la paura. Offre la pace, come dono della Risurrezione, e poi lo Spirito Santo, alito di vita, potenza di Dio che “fa nuove tutte le cose”. Infatti nel testo è scritto che Gesù Risorto alitò su di loro, trasmettendo il Suo Spirito, il suo respiro, la Ruah che già dalla Creazione “aleggiava sulle acque” (Gen1,1). E’ quindi una nuova creazione che ci procura la Risurrezione di Cristo, però questa nuova creazione richiede la collaborazione dei discepoli e quindi di ciascuno di noi. Il testo ci mostra che i discepoli, ricevuto lo Spirito, ricevono il dono di perdonare i peccati: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati», dice il Risorto ai suoi discepoli. Ecco, oggi, domenica 11 Aprile 2021, questo Spirito che rinnova la Creazione, lo Spirito del Perdono e della Riconciliazione, è dato a noi per la fede che gli apostoli ci hanno trasmesso. Ciascuno di noi, credenti, ha la libertà dello Spirito per poter mettere in azione, per poter diffondere nel mondo, nella vita di ogni giorno la Misericordia di Dio attraverso il perdono, come dono spirituale del Risorto, perché il perdono fa risorgere la vita, la speranza e la fiducia lì dove, in qualche modo, è stata uccisa. La seconda apparizione descritta in questo Vangelo, infatti, ci mostra proprio questo: il Risorto ci manda come testimoni della sua Misericordiosa bontà. C’è un discepolo, Tommaso, che non era con gli altri discepoli la sera di Pasqua e non aveva ricevuto l’alito del Signore, l’invio a perdonare i peccati, come gli altri. E Tommaso alimentava col dubbio sicuramente il senso di colpa per non essere stato presente, la sua incredulità era un lasciarsi vincere dalla delusione di non aver visto il Risorto come tutti gli altri. Diceva di credere alla testimonianza degli altri discepoli, anzi di credere solo dopo aver toccato le piaghe del corpo di Gesù. Ecco allora che alla seconda apparizione, otto giorni dopo la Pasqua, Gesù si mostra a tutti gli altri discepoli e invita Tommaso a toccare le sue piaghe e a credere. Allora comprendiamo che l’apparizione a Tommaso diventa una testimonianza non solo per lui, ma anche per tutti gli altri discepoli e per noi oggi, perché ricevere lo Spirito Santo, la Ruah, l’alito, il respiro del Risorto, vuol dire diventare collaboratori di Dio per ridonare la vita a chi ha bisogno di guarire dalla sfiducia, dal dubbio, dalla delusione. Credere i Gesù Risorto è mettere in azione lo Spirito del Risorto,  vuol dire mettere in azione la Sua Misericordia e il Suo Perdono tra i credenti. Se accogliamo la testimonianza della Risurrezione, allora saremo capaci di compiere atti di Misericordia, di riconciliazione e di pace, potremo fidarci degli altri senza avere dubbi, perché tutti, se crediamo nel Risorto, sappiamo di essere stati perdonati dal Signore, risanati dalle sue piaghe. Preghiamo allora oggi, in questa domenica santa, che ciascuno di noi possa ricevere lo Spirito del Signore Risorto in modo che il dubbio non ci tolga la fiducia nella Misericordiosa bontà di Dio verso ciascuno di noi. Buona domenica di Risurrezione! 

Gv 20, 19-31


La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

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