Ecco chi è santa Attracta, irlandese dal carattere forte
“I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)
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Di Mariella Lentini*
La storia di Santa Attracta è intrisa di leggenda. Secondo alcuni scritti sarebbe una discepola di San Patrizio, vissuta nel V secolo. Irlandese, originaria di Killala (Mayo) o Achonry (Roscommon), si ritiene fosse di nobile famiglia.
Da bambina Attracta promette di dedicarsi a Dio e di aiutare il prossimo: i poveri, gli ammalati, i pellegrini. I suoi genitori, però, hanno altre mire per il futuro della figlia. Infatti pensano di combinare un buon matrimonio con un uomo ricco e potente, ma non hanno fatto i conti con Attracta e la sua vocazione. La sua scelta è irremovibile e di matrimonio non ne vuole sentire parlare. Così, senza alcun timore, fugge da casa assieme all’ancella Mitain e al servo Mochain.
La giovane nobile sa quello che vuole: costruire una casa per accogliere i bisognosi e i pellegrini in un luogo in cui si incrociano sette strade. Il fedele servo Mochain trova il posto adatto per realizzare il desiderio di Attracta: si trova vicino al Lago di Gara e dalla santa prende il nome di Kill-Athracta. Altri scritti indicano che in questo luogo viene fondato da San Patrizio un monastero femminile guidato da Attracta.
La santa irlandese ha un carattere forte. Uno dei fatti prodigiosi da lei compiuti lo dimostra: il re del Connaught, chiamato Keannfaelid, ordina a tutti i sudditi di lavorare per costruire un maestoso castello. Attracta si rivolge al re rivendicando la sua esenzione da questo obbligo essendo una monaca, ma il prepotente re non vuole sentire ragioni. Attracta ubbidisce e si reca nel bosco con altri uomini, ma risponde alla superbia del re caricando la legna sui cervi anziché sui cavalli. Quando, poi, le corde che tengono la legna si spezzano, per assicurare il carico, Attracta, miracolosamente, usa i suoi capelli. Si racconta che Attracta abbia anche liberato la popolazione da un mostro feroce che nella realtà potrebbe essere stato un lupo o un cinghiale che, secondo la fantasia degli abitanti del luogo, si sarebbe trasformato in un drago somigliante a un orso. In un’altra occasione avrebbe permesso all’esercito del re del Lugna di battere in ritirata e di salvarsi, facendo aprire le acque del Lago di Gara, contro l’assedio dell’esercito nemico capitanato dal re del Connaught.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”