Scuola, con Draghi premier il clima è davvero cambiato?
UNA SINTESI CHE AIUTI AD ORIENTARCI FRA LE INCERTEZZE RIGUARDANTI IL CAMMINO AVVIATO VERSO L’AUTONOMIA, LA PARITÀ E LA LIBERTÀ DI SCELTA EDUCATIVA
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Di Suor Anna Monia Alfieri
In questi giorni così significativi per chi crede, mi tornano spesso alla mente le parole di Gesù ai suoi discepoli: gratis accepistis, gratis date. Solo con questa logica, così impegnativa da compiere, si possono raggiungere risultati di bene.
Nel recente intervento a Quarta Repubblica (video) ho riflettuto su cosa ciascuno di noi può sperimentare quando si spende per un ideale. Le centinaia di telefonate, mail, messaggi che ricevo testimoniano che occorre sostenerci, spronarci nel perseguire il bene, nonostante tutto, sapendo che il diritto e l’economia hanno le loro ragioni.
Se gli obiettivi non si fondassero su buoni principi, tutto sarebbe vano. Soprattutto contribuiremmo alla catastrofe educativa che, al contrario, stiamo cercando di scongiurare.
Vorrei ricordare una prima questione: i 113,4 milioni di euro per gli allievi disabili che frequentano le scuole paritarie (oggi circa 13.600).
Una obiezione ricorda: “Non sono ancora giunti i contributi sui disabili… meglio essere prudenti e anche un po’ scettici. Apprendiamo che il decreto (link) è stato firmato ma i ‘criteri di distribuzione’ saranno simili ai precedenti (in proporzione, cioè, agli alunni con disabilità iscritti alle scuole paritarie)? Difatti l’articolo 1-quinquies del decreto legge 29 marzo 2016, n. 42 – convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2016, n. 89, che prevedeva euro 24Mln – corrispondeva a euro 1.700ca. per allievo; gli attuali contributi di euro 113,4 Mln di euro saranno assegnati ad ogni allievo? Peraltro, anche se così fosse, 8 mila euro dal Miur, più 3 mila euro dalla regione Lombardia (e ci auguriamo che anche altre regioni facciano altrettanto) non bastano. Il docente di sostegno costa 20 mila euro“.
Rispondo con onestà intellettuale: un docente di sostegno non costa 20 mila euro indistintamente per tutti gli allievi disabili; la quota dipende dalla diagnosi della disabilità e dalla conseguente necessità di ore di sostegno. Rilevante allo scopo è la configurazione della classe, a conferma che il docente di sostegno è assegnato alla classe e non al singolo allievo. Inoltre siamo in campo per garantire a tutti gli studenti il diritto di apprendere senza alcuna discriminazione economica. Quindi questo passo di diritto è da leggere nel contesto di ‘Autonomia, parità e libertà di scelta educativa.’
Altra obiezione: “Siamo sicuri che poi questi soldi arriveranno? Ci dicono che erano previsti dal precedente governo. Se aumenta il numero degli allievi disabili nella scuola paritaria, poi cosa facciamo? I fondi pro allievo sarebbero ancora minori.”
Dubbi legittimi, se non fosse che oscurano il bene raggiunto. Certo, 113,4 Mln di euro di contributi per gli allievi disabili che ad oggi frequentano la scuola paritaria (circa 13.600) sono frutto di anni di lavoro di tanti e con governi differenti. L’integrazione prevista – dalla legge di Bilancio 2020 – di 70 Mln di euro è frutto della più ampia trasversalità politica. Che siamo nel campo di una trasversalità politica e di una fortunata e perseguita continuità lo dimostra il fatto che il decreto viene firmato con un nuovo Ministro nel governo Draghi.
Impossibile tornare indietro da questi punti fermi.
Se i dubbi sono legittimi, perché ci permettono di capire che dobbiamo ancora fare tanta strada per il perseguimento dei diritti dei più fragili, non sono comprensibili i ma che negano la speranza necessaria, a) per scongiurare che si arrendano le scuole di frontiera, b) per dare coraggio a centinaia di famiglie di bambini disabili che vivono una situazione di isolamento.
8 Mila euro per un allievo disabile, uniti a 3 mila euro stanziati da Regione Lombardia, sono un passo importantissimo, frutto di ampia trasversalità civile. Se l’allievo disabile avrà bisogno di un numero maggiore di ore di assistenza, si agirà per integrare il fondo, si agirà con il docente di sostegno sulla classe e non sul singolo allievo (tranne le disabilità gravi e invalidanti il rapporto non è 1 a 1). Se il numero degli allievi che si iscriveranno alla scuola paritaria aumenterà, si chiederà che venga aumentato il fondo sull’allievo disabile.
Non siamo al punto zero…Si è innescato un circolo virtuoso, degno di un Paese civile, e partendo dai più svantaggiati.
Seconda questione – Il Decreto Sostegni si appresta ad essere rivisto, come previsto.
Il 01/04/2021 ne danno notizia le Associazioni di Agorà (link): il Ministro Bianchi conferma la linea di porre al centro del Paese Italia la Scuola tutta (statale e paritaria). Nessuno stupore: il clima è davvero cambiato e le ragioni della civiltà si consolidano.
Ora la speranza delle Famiglie non si fonda solo su un Ministro, su un Premier, sulle numerose e generose associazioni (a conferma che la scuola sta a cuore a molti), ma si fonda su una certezza: l’invito di Papa Francesco a patti educativi globali implica la capacità di tutti di porsi al servizio dell’unica cosa che conta, il diritto di apprendere dello studente, senza alcuna discriminazione economica, scongiurando la povertà educativa, la deprivazione culturale e il divario fra il nord e il Sud, rimettendo la scuola al centro del Paese, come ha indicato il premier Draghi.
Questo vuol dire che siamo tutti, proprio tutti in gioco, che tutti dobbiamo evitare la chiusura delle scuole nel Sud, nelle periferie, nei luoghi di frontiera e questo implica allora anche l’utilizzo dei fondi del recovery plan. Non vogliono soldi per sé, le scuole paritarie (ancor più se cattoliche): lo hanno ampiamente dichiarato, da più di un anno a questa parte, fonti autorevoli, Vaticano e CEI compresi. Quindi: Scuola, una chiamata alla corresponsabilità per scongiurare la povertà educativa (link).
Il ministro Bianchi, dicendosi disposto ad appoggiare un decreto che, in Parlamento, corregga il decreto Sostegni, attualmente in discussione alle commissioni Bilancio e Finanze e Tesoro del Senato, conferma che solo la più ampia trasversalità politica (resa possibile dalle conseguenze del Covid e dalla necessità di un Governo di unità nazionale) può realizzare una riforma storica. Numerose sono le forze politiche che in queste ore stanno presentando svariati emendamenti in tal senso. Una generosa trasversalità che dobbiamo continuare a riconoscere, raccontare, sostenere e ringraziare!
Tutto procede, puntando all’obiettivo: che la famiglia abbia ripreso, non solo in punta di diritto ma anche nelle nostre agende, il proprio ruolo lo dimostra lo stanziamento di 300 mln di euro del decreto rilancio che aveva il chiaro intendimento di aiutare le famiglie a pagare la retta in tempi di covid e le scuole paritarie, soprattutto le più povere, a non soccombere.
Le scuole paritarie intendano continuare a porre la famiglia al centro, senza temere pubblicità e trasparenza. Fino ad oggi non abbiamo smentite. Andiamo avanti con coraggio e con quell’alto senso civico che è necessario al nostro Paese.