Il “portavoce” delle lobby Lgbt nella Chiesa non accetta il “no” alle benedizioni gay

Il “portavoce” delle lobby Lgbt nella Chiesa non accetta il “no” alle benedizioni gay

IL GESUITA JAMES MARTIN HA CERCATO DI “CONSOLARE” I SUOI “DISCEPOLI” DOPO CHE È STATO RESO NOTO IL TESTO DELLA DOTTRINA DELLA FEDE, AVALLATO DA PAPA FRANCESCO, CHE BOCCIA OGNI FORMA DI BENEDIZIONE PER LE UNIONI OMOSESSUALI

Di Angelica La Rosa

Il “portavoce” della lobby gay nella Chiesa, il gesuita James Martin, ha cercato di “consolare” i suoi “discepoli” dopo che è stato reso noto il testo della Dottrina della Fede, avallato da Papa Francesco, che boccia ogni forma di benedizione per le unioni omosessuali.

Come ci si poteva aspettare, il gesuita che fa rivoltare nella tomba Sant’Ignazio di Loyola, ha reagito con veemenza contro il testo ufficiale della Chiesa che afferma l’esatto contrario di quanto lui sostiene e che lo pone, a ben vedere, fuori dalla dottrina della Chiesa.

Così Martin sul suo account Twitter si è lanciato in improbabili riflessioni teologiche e sociologiche.

“Cari amici, oggi ho ricevuto decine di messaggi da persone LGBTQ, così come i loro amici, parenti e alleati, che mi dicono che sono rimastati delusi, scoraggiati e sfiduciati dal recente pronunciamento del Vaticano che vieta benedizioni sui matrimoni dello stesso sesso. Per molti di loro, il documento è stato profondamente scoraggiante, anche se forse non sorprendente, data la posizione di lunga data della CDF (Congregazione per la dottrina della Fede) su questo tema. Molte persone, incoraggiate da vari vescovi tedeschi e altri sacerdoti in Occidente che si sono avventurati a dare tali benedizioni, hanno sperato che tali benedizioni potessero rappresentare un piccolo modo in cui la chiesa potesse riconoscere ciò che il documento della CDF chiama ‘elementi positivi di queste coppie’, anche se non potevano sposarsi all’interno della chiesa, in un’unione sacramentale. Particolarmente dolorosa per molte persone LGBTQ che mi hanno contattato oggi è stata l’affermazione che Dio ‘non può benedire il peccato’. Per prima cosa, voglio dire ai miei amici LGBTQ che sono con voi in preghiera. Secondo, sanno che il viaggio della chiesa con le persone LGBTQ è lungo e Cristo è con noi – persone LGBTQ, famiglie, amici e alleati – e non ci lascerà mai. Ma è un viaggio. Alcuni anni fa, un giovane gay mi disse che Howard Gray, SJ, un grande insegnante spirituale gesuita, gli disse: ‘Dio ti ama e la tua chiesa sta imparando ad amarti’. Quindi siamo una chiesa di pellegrini, che apprende, cambia e cresce, anche in mezzo a quelle che a molte persone possono sembrare delusioni e persino crepacuori. Infine ricordo che, come dice il Salmista, ‘Yahweh è vicino a chi ha il cuore rotto’ (34,18). Non esitate ad arrendervi a Dio in preghiera e chiedere la presenza di Dio. Soprattutto, mai disperare. Quella voce non viene da Dio. Dopo tutto, cosa sono gli oscuri 40 giorni di Quaresima se non una preparazione per una Pasqua piena di luce? A Pasqua, Cristo ha cambiato tutte le aspettative e ci ha ricordato che nulla è impossibile a Dio. Inoltre, qual è l’alternativa? Chiuderci a porte chiuse come i discepoli del Venerdì Santo e del Sabato Santo? Vivere nella paura del futuro che Dio ha in serbo per noi? Allontanare con terrore il duro lavoro che tutti i discepoli sono chiamati a compiere? Dubitando che Gesù sia dalla parte di chi si sente in qualche modo emarginato? Lasciare la comunità alla quale Cristo stesso ci ha chiamati al nostro battesimo? Come cristiani viviamo con la speranza e la fiducia che la Pasqua è sempre davanti a noi, non importa quanto sia freddo l’inverno o quanto sia difficile la Quaresima”.

Il messaggio del Papa, tramite la Congregazione della Dottrina della Fede, contro la benedizione delle unioni omosessuali, evidentemente non è stato capito da Martin che persevera nel suo errore. Ci si augura che possano capirlo i vescovi tedeschi pro Lgbt che, prossimi ad un sinodo controverso, sono sull’orlo dello scisma, come lo sono una parte dei vescovi francesi e nord americani oramai più attenti all’ideologia Lgbt che agli insegnamenti di Cristo e del suo Corpo Mistico, la Chiesa Cattolica.

 

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Anche Giuda era tra i 12.
Il male nella Chiesa è duro da estirpare e l’anticristo opera. Questo gesuita non legge le Scritture? Non conosce San Paolo? Non accetta che Dio non benedice il peccato in alcun caso, anche se è misericordioso con il peccatore?
Mah…..