Il governo Draghi non può prendere decisioni che riguardano la Chiesa
ABBIAMO ASSISTITO A UNA PASSIVA ACCETTAZIONE DA PARTE DI TANTI MINISTRI DI DIO, CHE NON SI SONO SPESI IN ALCUN MODO PER DIFENDERE, NON TANTO I DIRITTI DEI FEDELI, QUANTO QUELLI DI DIO.
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Di Maria Bigazzi
Il pericolo che le Messe vengano nuovamente sospese non è molto lontano da noi. Ancora adesso nei vari Paesi si stanno verificando situazioni in cui i governi, o le singole autorità civili (come sta accadendo in Italia), decidono di limitare, o peggio sospendere le celebrazioni. Ora più che mai siamo chiamati a riflettere sulla nostra fede, sulla nostra anima e sulle nostre scelte.
Purtroppo non è ancora finita. È passato un anno da quando per la prima volta in tutta la storia della Chiesa si è verificata la chiusura, e peggio, la sospensione delle Messe.
Abbiamo potuto tristemente constatare che tale decisione si è perpetuata e verificata anche in altri Paesi del mondo, oltre all’Italia. È notizia di questi giorni che alcuni sindaci italiani hanno deciso di sospendere oltre alle molteplici attività lavorative, anche la celebrazione delle Messe nelle città da loro amministrate.
In tutti i casi assistiamo ad una violazione del potere da parte dei vari governi nei confronti sia della Chiesa (in quanto non viene rispettato il Concordato tra lo Stato e la Chiesa), sia della libertà di culto in tutti gli altri Stati.
Il Concordato tra Stato e Chiesa, infatti, all’articolo 2 afferma che «la Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare, è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica».
Il governo non può prendere decisioni che riguardano la Chiesa, nemmeno in nome di una sicurezza per i cittadini, perché se il problema fosse il rischio di contagio provocato dalle persone che si recano in chiesa, allora non dovrebbe essere consentito nessun tipo di rapporto tra le persone, in quanto rappresenterebbe sempre un pericolo.
Le decisioni che sono state prese dai vari governi circa le limitazioni dei fedeli in chiesa e delle funzioni, sono atti gravi che molto spesso hanno visto, oltre all’inosservanza dei diritti dei cittadini di professare liberamente la libertà di culto nelle chiese, uno scavalcare delle autorità ecclesiastiche.
Vescovi e sacerdoti contrari a tali decisioni, si sono trovati costretti ad accettarle senza potersi opporre, e in molti casi hanno dovuto anche avere a che fare con la pubblica sicurezza.
Ma purtroppo non è andata solo così. Se già questa era cosa molto grave e ingiusta, abbiamo dovuto assistere anche a una passiva accettazione da parte di tanti ministri di Dio, che non si sono spesi in alcun modo per difendere, non tanto i diritti dei fedeli, quanto quelli di Dio.
Per questo era ed è necessario continuare a pregare perché non vengano sospese nuovamente le Messe, in quanto si tratta di un pericolo non distante da noi. Vediamo che il potere civile si è intromesso senza tanta fatica nell’ambito delle decisioni della Chiesa, e nonostante in Italia si tratti di una violazione del Concordato (articoli 2 e 5 dell’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana), questo non ha impedito ai governanti di dettare ordini, a cui prontamente si è dovuto obbedire.
Non si tratta di disobbedire alla Legge, ma accettare tali provvedimenti significa violare la Legge di Dio, cosa assai più grave.
Come cristiani, non possiamo approvare delle decisioni che sminuiscono il valore della Messa e della nostra Fede. Delle nostre scelteinfatti, dovremo rendere conto di fronte al tribunale di Dio.
Ma se oggi consideriamo più importante la salute, nel cui nome si deve sacrificare tutto e tutti, allora ogni azione diventa lecita, anche l’accettare la privazione di tutti quei diritti che sono alla base dell’esistenza umana.
La salute è un dono di Dio, ma non un dio. La salute va preservata perché Dio ce l’ha donata, ma non deve diventare un mezzo per opprimere le persone. Se tutto deve esistere in funzione della salute fisica, allora al centro si mette l’uomo e non Dio, ma se non mettiamo Dio al primo posto, non possiamo fare nulla. La salute spirituale non è forse più importante?
Gesù ci dice di temere piuttosto “colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna” (Mt 10, 18).
Dobbiamo davvero riflettere sulla nostra fede, sulla nostra anima e sulle nostre scelte. Se amiamo Dio e vogliamo essere con Lui, sappiamo da che parte sta la Verità, e siamo consapevoli che se ci abbandoniamo completamente a Lui, non solo la salute dell’anima, ma anche quella del corpo verrà preservata da ogni male. E se Dio ci chiederà di offrirgli qualche sofferenza, uniti a Lui il dolore si trasformerà in premio di vita eterna.