Dimostrateci che agire dall’interno del Governo avrà più peso del rimanere all’opposizione
LA CULTURA SARÀ DETERMINANTE PER LE SCELTE DEL NUOVO GOVERNO
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Di Gian Piero Bonfanti
Continuano le epurazioni dal Movimento 5 Stelle e tutta la sinistra vive un profondo conflitto interno.
È bastato inoculare una dose di 3 ministri di Forza Italia e 3 ministri della Lega per mandare all’aria l’equilibrio del mondo dei monopattini, dei banchi con le rotelline e degli arcobaleni.
Rocco e Giuseppi sono solo un ricordo ora e quanto successo ci appare come la soluzione più impopolare ma più arguta delle forze di centro destra.
Le stesse infatti non sarebbero riuscite a “penetrare” nel Governo in altro modo, considerato lo stato di regime autoritario che si era instaurato nel nostro Paese.
Sicuramente avere Draghi come Presidente del Consiglio dei Ministri non è quello che molti auspicavano ma la possibilità di riportare un bilanciamento in parlamento non sarebbe potuto avvenire altrimenti.
Draghi inoltre gode di alta considerazione in Europa e la sua influenza potrà essere utilizzata dal nostro Paese, speriamo nel modo giusto, per rialzarci dalla crisi nella quale siamo piombati a suon di DPCM e proclami da “esperti” diffusori della panico-demia.
Ebbene ora i partiti che hanno appoggiato questo Governo hanno l’onere di dimostrare la coerenza tanto proclamata e la difesa dei valori dei quali si sono fatti portavoce negli ultimi anni.
Ne avranno la forza? Saranno determinanti?
Sicuramente la possibilità di agire dall’interno del Governo avrà più peso rispetto a coloro che continueranno a fare proclami restando all’opposizione.
Diventerà quindi importante il lavoro culturale delle associazioni pro-life che devono cercare di “contaminare” la politica dall’interno.
Proprio quelle associazioni che sono state messe in un angolo dall’ultimo Governo e che hanno subito un rallentamento drastico della loro azione a causa delle limitazioni di aggregazione imposte.
È necessario lavorare spalla a spalla con i partiti.
Purtroppo abbiamo appurato che un partito di ispirazione cristiana non è in questo momento qualcosa che potrebbe riunire molti consensi, considerando la profonda crisi e la divisione vissuta tra i fedeli stessi. Vi sono troppe diversità di vedute su temi cardine. Un esempio tra tanti è la visione progressista contrapposta a quella conservatrice che attualmente rende una difficile condivisione di valori e dialogo tra i fedeli stessi.
Anche in passato le forze politiche che facevano della cristianità una bandiera, sono ricordate con amarezza da chi si batte per i valori non negoziabili, per aver affrontato i temi etici in modo non idoneo. Ci sono state posizioni diverse e contrastanti all’interno stesso dell’ambiente politico cattolico. Pensiamo soltanto al “Compromesso Storico” e tutto quello che è stato approvato alla fine degli anni ’70: aborto e divorzio sono figli di quel periodo.
Tutto questo è avvenuto grazie ad una ideologia sessantottina permeata nelle maglie politiche, dovuto ad un dilagante movimento culturale di sinistra. Da qui la nostra convinzione che la politica è strettamente collegata alla cultura e viene contaminata da questa.
Tornando al nuovo Governo, ora il rischio è di chi si è giocato le carte accordando la fiducia alla nuova formazione. Chi lo ha fatto rischia grosso e non può permettersi di sbagliare: i riflettori sono puntati su di loro.