Continuano abusi, profanazioni e irriverenze verso Gesù Eucaristico
TORNIAMO ALLA VERA SORGENTE: LA SANTISSIMA EUCARISTIA
Oggi ad essersi perso, è il senso del valore dell’Eucaristia, e a dimostrarlo sono i continui abusi, profanazioni, mancanze e irriverenze che vengono fatte a Gesù Eucaristico. È dunque necessario ritornare a Dio, e a Lui per mezzo del Suo amato Figlio Gesù Cristo, mediante il Sacramento eucaristico e l’Adorazione.
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Di Maria Bigazzi
La nostra società sta soffrendo un grande male che parte dal volontario rifiuto di Dio, e dalla superba convinzione di poter fare a meno di Lui.
Una volta rifiutato Dio e la sua legge morale, l’uomo si trova in balia delle proprie passioni, che lo portano a soddisfare ogni suo desiderio, vivendo la propria esistenza senza un fine ultimo. Di conseguenza l’uomo diventa schiavo di sé stesso e dei propri desideri, sentendosi addirittura padrone del mondo e della vita.
Tutto ciò è dovuto al fatto che si è perso l’unico grande faro che gli occhi non devono mai smarrire. Il momento di confusione e smarrimento che stiamo vivendo ora, ci deve far riflettere su quello che deve essere un vero ritorno a Dio.
Dove possiamo trovare Dio? Certamente possiamo avvicinarci a Lui mediante l’Eucaristia, in cui è realmente presente Gesù, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità; lo stesso “Gesù passato, presente e futuro”, come affermava san Pier Giuliano Eymard.
L’Eucaristia, infatti, che è ciò che di più prezioso abbiamo, e il faro che le nostre pupille non devono mai perdere.
Una sublime descrizione di questo mirabile Sacramento, la fornisce san Tommaso D’Aquino, il quale si adoperò instancabilmente nella sua vita per far conoscere e lodare Gesù Eucaristico. Insegna infatti, che “L’Eucaristia è il memoriale della passione, il compimento delle figure dell’antica alleanza, la più grande di tutte le meraviglie operate dal Cristo, il mirabile documento del suo amore immenso per gli uomini”.
Veramente nell’Eucaristia Gesù ci ha dato tutto. Avendoci amato, ci amò fino alla fine, donandosi completamente a noi, restando presente sotto le specie del pane e del vino, per unirsi a noi nella santa Comunione.
Tutte le più alte e più profonde espressioni dell’Amore di Dio sono racchiuse nell’ Eucaristia. Essendo Amore infinito, Gesù Cristo non ci ha privati della Sua presenza, restando fra noi con umiltà nel Tabernacolo, nascosto sotto i veli eucaristici come vittima innocente in olocausto di adorazione al Padre, intercedendo incessantemente per noi.
Essendo limitato, l’uomo non può comprendere appieno la grandezza di tale dono, ma Dio ci viene incontro, mostrandosi a noi nelle specie del pane e del vino, privo della sua ricchezza divina e umana ma anche della sua forza e potenza, per mostrarsi visibile in mezzo agli uomini.
Ciò comporta anche una grande responsabilità dell’uomo, in quando Egli si è reso “piccolo e indifeso” per arrivare a tutti, e per questo a rischio di tante profanazioni e insulti da parte degli empi. È il suo sconfinato Amore che lo ha spinto a sopportare i numerosi attacchi e irriverenze, piuttosto che privarci della Sua presenza sui nostri altari.
Ma come ci ricorda Gesù stesso, “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto”. A noi è stato dato il Figlio di Dio, vero Uomo e vero Dio, che presente notte giorno nella santa Eucaristia, aspetta che gli uomini si avvicinino a Lui, vera fonte di Vita. Per questo siamo chiamati anche ad essere difensori dell’Eucaristia, perché è grave mancanza, ma soprattutto grave peccato, commettere abusi verso di essa o permettere che vengano perpetrati.
Se noi crediamo che nell’Eucaristia è realmente presente Dio, quale non dovrebbe essere il nostro rispetto e la nostra adorazione verso tale Sacramento!
I santi hanno sempre insegnato che non esiste problema umano che non possa essere risolto, e male spirituale e fisico sanato con la preghiera e l’adorazione. Gesù stesso lo ha detto: “Venite a Me, voi tutti, che siete affaticati ed oppressi, ed Io vi ristorerò” (Mt 11,28).
Oggi però, ad essersi perso, è il senso del valore dell’Eucaristia, e a dimostrarlo sono i continui abusi, profanazioni, mancanze e irriverenze che vengono fatte a Gesù Eucaristico.
A mancare è la fede, la piena fiducia in Dio che chiama ciascuno di noi, spesso non ricevendo risposta.
È dunque necessario ritornare a Dio, e a Lui per mezzo del Suo amato Figlio Gesù Cristo, mediante il Sacramento eucaristico. Essendo Amore unitivo, attraverso la santa Eucaristia, Gesù si unisce alla nostra anima, e la nostra anima a Lui, per rimanere corporalmente presente in noi. Tale unione deve portare l’anima a divenire anch’essa Ostia Eucaristica assieme a Gesù Ostia, conformandosi a Lui in modo che non sia più lei a vivere, ma Cristo in lei, arrivando addirittura a “pensare attraverso l’Eucaristia”, come afferma san Pier Giuliano Eymard.
Ma per conformarsi pienamente a Gesù, è necessario ritrovare il senso della grandezza e del valore dell’Eucaristia. Essa, insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, è “fonte e culmine di tutta la vita cristiana”, per cui “tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua”.
Dobbiamo avvicinarci a Gesù Eucaristico con tutto il rispetto e la riverenza convenienti, per riceverlo nel modo più degno possibile. E tale modo si concretizza con il gesto di più grande riverenza riservato a Dio solo, ovvero la genuflessione che ci prepara ad accostarci alla Comunione, che per essere ricevuta nel modo più degno possibile, deve essere posata dal sacerdote sulla nostra lingua, perché, dice il Signore, “apri la tua bocca, la voglio riempire” (Sal 80.11).
È il Signore che deve nutrirci, in quanto è Lui che ha voluto darci in cibo il suo medesimo corpo. La Parola di Dio ci insegna che anche i gesti e le parole devono accompagnare la nostra vita verso l’incontro con il Padre.
A Dio dobbiamo il massimo rispetto e la massima riverenza, non possiamo eliminare tutto ciò che ci permette di riconoscere la sua maestà e di adorarlo.
Ma per comprendere il valore immenso della santa Eucaristia, è prima essenziale accostarci ad essa mediante l’Adorazione, in quanto alla sua presenza, Gesù si manifesta alle anime che lo amano e che lo cercano, insegnando il vero rispetto e il vero amore.
Santa Teresa d’Avila fornisce alcuni consigli utili per accostarsi al Tabernacolo. “Se andate alla presenza di Gesù nell’Eucaristia, può darsi che all’inizio non vi troviate molto bene: infatti il demonio, che ben conosce il gran vantaggio che ne ricavano le anime, vi causerà turbamenti ed affanni nel cuore. Vi darà anche a credere che trovereste più utilità spirituale in altre pratiche di preghiera che non in queste. Non fategli caso. Dimostrate al Signore che lo amate. Sono poche le anime che Lo seguono anche nelle sofferenze: seguiamolo almeno noi, soffrendo qualcosa per Lui. Non mancherà di compensarci con la sua gioia”.
Ripartiamo dall’Adorazione Eucaristica, dalle visite a Gesù presente nelle nostre chiese. Accostiamoci a Lui con Amore e adoriamo la sua maestà, ascoltando i suoi insegnamenti, che dal Tabernacolo giungono direttamente al nostro cuore.