Ecco la Città santa in cui Dio fisserà la Sua dimora
LA CITTÀ SANTA E LA NUOVA GERUSALEMME
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
Molti Profeti e Salmi parlano della Città santa in cui Dio fisserà la Sua dimora tra gli uomini. Sarà una nuova Gerusalemme, città di Dio, desiderio di tutti gli esuli del Popolo santo, patria vera di tutte le genti e città della pace. Non è fatta da mano d’uomo, ma da Dio stesso, che vi abiterà in modo stabile e visibile con l’Agnello di Dio, che avrà finalmente stabilito il suo Regno di amore e di pace, di giustizia e di santità su tutta la terra. Sarà il punto di arrivo di tutto il travaglio della storia, dopo la sconfitta di tutte le potenze delle tenebre e il trionfo della “Donna” vestita di sole e coronata di stelle e la salvezza di tutti coloro che osservano i Comandamenti di Dio e testimoniano il Vangelo di Cristo.
È la santa Gerusalemme che negli ultimi tempi scenderà dal Cielo. Ad essa affluiranno tutti i popoli: “Cammineranno alla sua luce e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza” (Ap 21,23). Vi sarà pace universale: “Forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo” (Is 2,4) e verranno alla Città santa sia per portare le loro ricchezze sia per godere del suo splendore eccelso. “Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere… Le tue porte saranno sempre aperte… Ti chiameranno Città del Signore… Costituirò tuo sovrano la pace… Il tuo popolo sarà tutto di giusti”, aveva detto Isaia (Is 60,3.11.14.17.21). E così sarà.
In essa non entrerà nulla d’impuro, ma solo coloro i cui nomi sono scritti nel libro della vita dell’Agnello (Ap 21,27): i vincitori della Bestia. “Ma per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi, gli immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E questa la seconda morte” (Ap 21,8). Sugli eletti non avrà potere la seconda morte: “saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni” (Ap 20, 6).
Questo sarà l’ultimo tempo della storia: il tempo dei “Cieli nuovi e della terra nuova” (2 Pt 3,13), in cui Dio farà nuove tutte le cose. E vi sarà pace sulla terra e la giustizia regnerà sovrana. Poi vi sarà l’ultimo assalto di Satana alla città diletta e la fine del mondo col giudizio finale (cfr. Ap 20,7-15).
Come sarà la Città santa?
Basandoci sui testi biblici possiamo dire alcune cose certe. Ecco:
-Dio stesso vi abiterà e l’Agnello di Dio (Gesù) sarà il suo Re immortale e il suo Regno non avrà fine;
-sarà piena della gloria di Dio: il suo splendore si diffonderà su tutta la terra e nessuna cosa potrà oscurarla;
-in essa saranno celebrate le nozze dell’Agnello con la Chiesa sua sposa tutta bella e senza macchia;
-è fondata sulla predicazione e testimonianza degli Apostoli quali fondamenta incrollabili e santi;
-è fatta tutta d’oro e di pietre preziose di ogni genere, cioè di tutti i Santi e delle loro opere buone;
-è aperta all’ingresso di tutte le genti, ma vigilata dagli Angeli di Dio perché non vi entri nulla d’impuro;
-è attraversata da un fiume d’acqua viva che scaturisce dal trono dell’Agnello e dà vita ai suoi abitanti;
-alle sponde del fiume vi sono alberi che danno continuamente frutti di vita e foglie medicinali;
-i suoi abitanti non conosceranno la morte, il lutto, l’affanno, le tribolazioni e gli attacchi del Maligno;
-gli eletti vedranno la faccia del Signore e porteranno il suo Nome sulla fronte e regneranno con Lui;
-Dio sarà con loro e innalzerà la Città santa su tutti i popoli, che da essa prenderanno la luce.
“La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’anglo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri” (Sal 118,22-23): Gesù-Agnello di Dio è la “pietra angolare” su cui Iddio ha edificato la Città santa. Su di lui si basa la testimonianza degli Apostoli, che come Pietro anch’essi divengono basamento su cui si erge il muro della Città; similmente i fedeli in Cristo sono le “pietre vive” della sua Chiesa, che trova nella visione di Giovanni il suo modello celeste e la piena realizzazione. Così, anche se perseguitata, la Chiesa sulla terra si va estendendo a tutti i popoli e va ingrossando il numero degli eletti. Chiamati alla Città celeste, essi si sentono stranieri e pellegrini nel mondo e subiscono ogni sorta di tribolazione e persecuzione, fino a dare la vita per Gesù.
Al contrario, il mondo apparentemente prospera e impone dappertutto la sua logica infernale di profitto, di competizione, di lotta, di dominio, di esaltazione, di gloria fatua, di lusso sfrenato, di piaceri disonesti, di violenze d’ogni genere, di morte. L’ingiustizia e la legge del più forte regna sovrana; non c’è posto per il Regno di Dio e la sua giustizia. Babilonia, città del caos e della corruzione, impera nel mondo intero. Ma la sua fine rovinosa è prossima e sicura, con tanto più fragore quanto più alta è la negazione di Dio e la persecuzione degli eletti. “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori; se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode” è detto (Sal 127,1). Babilonia la grande cadrà con gran tonfo e subirà il giusto castigo di Dio: “In un solo giorno verranno su di lei questi flagelli: morte, lutto e fame; sarà bruciata dal fuoco” (Ap 18,8).
«(Io Giovanni) udii come una voce potente di una folla immensa nel cielo che diceva: Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; perché veri e giusti sono i suoi giudizi, egli ha condannato la grande meretrice che corrompeva la terra con la sua prostituzione, vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!». E per la seconda volta dissero: «Alleluia! Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!». Allora i ventiquattro vegliardi e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo: «Amen, alleluia». Partì dal trono una voce che diceva: «Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi servi, voi che lo temete, piccoli e grandi!». Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano: «Alleluia. Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio, l’Onnipotente. Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze dell’ Agnello; la sua sposa è pronta, le hanno dato una veste di lino puro splendente». La veste di lino sono le opere giuste dei santi. Allora l’angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell’Agnello!» (Ap 19,1-9).
Alle nozze dell’Agnello entreranno gli eletti: i vincitori della Bestia, che non si sono lasciati corrompere nell’ora della grande tribolazione, coloro che hanno testimoniato il Cristo fino a morire, coloro che hanno reso candide le loro vesti lavandole col Sangue dell’Agnello, coloro che hanno perseverato nella fedeltà allo Sposo, con la lampada accesa fino alla sua venuta. Essi parteciperanno alla prima risurrezione e regneranno con Cristo per mille anni (cfr. Ap 20,4-6). Queste ultime cose sono di difficile interpretazione. Di sicuro annunziano un intervento potente e risolutore di Dio sulla storia umana, prima dell’ultimo giudizio e un sicuro premio agli eletti, che erediteranno la terra (cfr. Mt 5,5), prima ancora del premio eterno nel Cielo. Tra di questi, i Martiri sono con gli Apostoli i primi compagni dell’Agnello: eserciteranno un grande dominio sulla Terra nuova, perché il Regno di Cristo si estenda a tutte le genti. Sarà quello il tempo del trionfo del Cuore Immacolato di Maria predetto a Fatima, del trionfo del culto eucaristico e della seconda venuta di Gesù nella gloria con tutti i suoi Angeli e Santi.
Glorifica il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion. Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. Egli ha messo pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra la sua parola, il suo messaggio corre veloce. Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina. Getta come briciole la grandine, di fronte al suo gelo chi resiste? Manda una sua parola ed ecco si scioglie, fa soffiare il vento e scorrono le acque” (Sal 147,12-18). “Gerusalemme, città santa… Come luce splendida brillerai sino ai confini della terra; nazioni numerose verranno a te da lontano; gli abitanti di tutti i confini della terra verranno verso la dimora del tuo santo nome, portando in mano i doni per il re del cielo. Generazioni e generazioni esprimeranno in te l’esultanza e il nome della città eletta durerà nei secoli” (Tob 13,10-13). “A suo tempo Io farò tutto ciò speditamente” (Is 60,22). “Renderò splendido il tempio della mia gloria” (Is 60,7). Tutti dicano: Gloria! Amen! Alleluia! Vieni presto, Signore Gesù!” (cfr. Ap 22,20).