La designer Corazziari: “L’arte è cibo per l’anima, bisogna circondarsi di bellezza”
Di Rossella Cea
Circondati da una splendida atmosfera in cui si respirano arte e cultura a pieni polmoni, chiacchieriamo oggi con Marina Corazziari, jewelry designer pugliese conosciuta a livello internazionale, nel suo nuovo spazio ART d’OR, galleria multimediale delle eccellenze del made in Italy, aperto anche ad eventi culturali di diversa tipologia, in via Melo, nel cuore di Bari. Sede fondata con lo stilista Gian Piero Cozza e l’architetto Guido Corazziari.
Ci racconta un aneddoto della sua vita legato alla prima scintilla di passione che l’ha poi portata a scegliere il suo lavoro?
“Avevo diciotto anni e mi trovavo a Londra, in visita al museo dove si trovano i gioielli della Corona inglese, un posto unico al mondo, in cui le luci giocavano un ruolo fondamentale focalizzandosi su gioielli dalle dimensioni pazzesche, l’atmosfera era così particolare che ricordo di aver pensato che nella mia vita avrei voluto creare qualcosa di simile… fu la prima illuminazione su ció che sarei diventata…”
Se chiude gli occhi che colore vede?
“Il blue Klein, naturalmente! Amo molto questa tonalità che mi ricorda in primis il mio nome e della mia mostra al museo del Gran Palais di Parigi, ospite della grande artista Milvia Maglione. Per la prima volta vidi anche esposte le opere meravigliose di Klein. E’ un colore magico e brillante e, come il mare, credo io lo abbia dentro.”
Lei ha sempre viaggiato molto in giro per il mondo, come sta vivendo questo periodo di pandemia? Quali pensa che possano essere, rispetto ad altri atteggiamenti a livello europeo, gli errori maggiori del nostro Paese?
“Grazie al cielo la mia creatività e la grande passione per la mia arte mi portano ad affrontare la realtà con una sorta di distacco emotivo, anche se ci sono momenti in cui mi chiudo spaventata nel mio mondo, e penso che tutto ciò sia un incubo surreale. Non amo addentarmi in sterili polemiche a livello politico e organizzativo ma, senza dubbio, ritengo che un sistema sanitario più efficiente, ci avrebbe risparmiato non poche situazioni di sofferenza. Sono convinta che all’ origine di tutto questo ci sia una grande manovra di cui noi siamo solo vittime inconsapevoli e pedine. Gli ultimi fanalini di coda di un sistema opportunistico più grande di noi.”
Lei ha realizzato diversi premi/sculture nel contesto di ambite premiazioni internazionali, qual è quello a cui si sente maggiormente legata?
“Ripenso con molta emozione alla scultura del premio Margutta, realizzata per due edizioni consecutive. Dopo Gerardo Sacco, ne fu affidata a me la creazione: aveva una base in roccia di Trani, lame che ricordavano i mascheroni in ferro grezzo, cristalli e pietre trasparenti che ricordavano il nostro mare, insomma materiali che sapevano molto della nostra Puglia, come anche ricordo sempre con piacere il premio della ‘Vittoria alata‘ per la Fidapa, associazione a cui sono molto legata da anni.”
In una delle sue interviste ha dichiarato che i suoi gioielli hanno il proposito di esaltare la personalità speciale di ogni donna. Che consiglio darebbe alle donne in un momento come quello che stiamo attraversando?
“Di non lasciarsi andare mai e di avere sempre cura di se stesse, di non rinunciare mai all’eleganza perché l’arte è cibo per l’anima, e bisogna sempre circondarsi di bellezza, di un abito o un gioiello che impreziosiscano le nostre giornate. Proprio per uscire dalla pesantezza di questa quotidianità opprimente che stiamo vivendo. Arte e cultura sono elementi assolutamente necessari per uscire da una crisi come questa.”
Una scelta coraggiosa la sua, quella di aprire un nuovo centro culturale qui in Puglia, aperto allo scambio internazionale, in un momento non proprio favorevole. Le piacciono le sfide? Crede di poter lanciare un messaggio di speranza per il futuro e in relazione al suo settore?
“Mi piacciono da sempre le sfide. Credo siano l’occasione per tirare fuori potenzialità nascoste e inespresse che giacciono dentro di noi. Di sicuro il momento è molto critico per il mio settore, ma la mia visione è ottimistica per il futuro. Sono sicura che ne verremo fuori presto, come è successo dopo tutte le grandi crisi nella Storia. L’Arte, in ogni sua forma ed espressione, è una grande salvezza per l’umanità nei momenti tragici, una valvola di sfogo che ci impedisce di abbrutirci, dobbiamo sempre sostenerla senza mai dimenticarci della sua vitale importanza.“
Grande Marina! Il suo ottimismo è contagioso e ci fa guardare al futuro con maggiore fiducia