Esclusivo, don Chimienti: “vedo un governo prepotente e una Chiesa italiana arrendevole”
Di Bruno Volpe
“Il problema non è l’orario della messa, ma uno Stato prepotente”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato il sacerdote e filosofo barese don Michele Chimienti.
Nuovo dpcm e la Chiesa italiana si adegua sulla messa della notte di Natale. Si anticipa, rispetto alla canonica mezzanotte…
“Voglio essere chiaro. Il problema non è l’orario della celebrazione. In effetti non sta scritto da nessuna parte che debba essere a mezzanotte, l’importante è che sia di sera. Si tratta di una tradizione. A me queste dispute non appassionano, come quella della posizione per la comunione. Il problema è altro”.
Quale?
“Uno Stato prepotente da un lato, una Chiesa italiana arrendevole dall’altro. Capisco per esigenze di salute, e va bene. Ma lo Stato non deve dire a me Chiesa come devo pregare, come fare le liturgie e via discorrendo. Purtroppo abbiamo una Chiesa italiana debole e sottomessa. Discutiamo di sciocchezza e abbiamo dimenticato Cristo, si parla dei dettagli e non pensiamo al peccato, alla famiglia, alla morale cattolica, si sta seguendo una impostazione massonica”.
Cioè?
“La parola Dio è scomparsa alla ricerca di una strana religione unica e non è vero che le fedi sono tutte uguali. Certo, vanno rispettate, ma la salvezza sussiste solo nella Chiesa cattolica, unica Chiesa di Dio. Ci si dimentica che il fondamento della Chiesa è Cristo e non il sociale, per questo la gente diserta le parrocchie. Che ci viene a fare se siamo la brutta copia del mondo? Non parliamo più di Dio, a tanto si unisce una colossale ignoranza religiosa. Cristo non è sogno, ma realtà, la fede cattolica si basa sulla concretezza, sulla certezza non sul sogno ed utopia. Il cattolicesimo è buon senso. Purtroppo ci stiamo facendo e ci stanno facendo il lavaggio dei cervelli per farci apparire buone cose che tali e naturali non sono”.
Si ci stano facendo un lavaggio di cervello…..ma fino a quando ?? non possiamo accettare ogni cose dal governo, la chiesa deve gestirsi senza il governo.