La Pontificia Accademia delle Scienze: “la scienza non dia false speranze e non si creda verità assoluta”
Di Emanuela Maccarrone
Il 28 ottobre si è conclusa
La Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze si è conclusa con la redazione della ‘Dichiarazione finale della Sessione Plenaria Pas 2020’, su ‘Scienza e sopravvivenza – Il SARS-CoV-2 e il rapporto tra i rischi su larga scala per la vita sul nostro pianeta e le opportunità che la scienza ci offre per affrontarli’ (il documento è disponibile sul sito della Pontificia Accademia delle Scienze).
Nella Dichiarazione si è evidenziato il ruolo fondamentale della scienza per l’umanità, rimarcata dall’emergenza pandemica: “a causa della crisi di SARS-CoV-2/COVID-19, la scienza” ha “più che mai un ruolo fondamentale nella sopravvivenza dell’umanità”.
La scienza sta avendo un’influenza sempre maggiore nelle decisioni politiche. Secondo la dichiarazione “la pandemia di COVID-19 ha portato a un’inversione del rapporto tra scienza e politica. Ora, infatti, a parte poche riprovevoli eccezioni, sono i politici stessi a chiedere direttamente il parere della scienza prima di adottare un provvedimento e questo accade in tutto il mondo e in tutte le culture”.
Ora la scienza è “considerata fonte di sicurezza e speranza, sia dai politici, sia dall’opinione pubblica in generale, perciò i primi sono più disposti a fare affidamento alla scienza per correggere le loro azioni”.
Il contributo scientifico per la sopravvivenza dell’umanità nella sfida contro il covid-19, richiede il contributo delle diverse scienze: “Per affrontare la crisi del COVID-19 è necessaria la collaborazione di varie discipline scientifiche con le scienze mediche. I fisici, ad esempio, possono dedicarsi ai modelli teorici, all’analisi dei dati e allo sviluppo di tecnologie per nuove terapie. Gli scienziati sociali possono studiare gli impatti sociali dell’epidemia e proporre politiche e meccanismi per migliorare la vita di tutti. Non ci sono dubbi sui gravi impatti psicologici di questa situazione, e poiché si tratta di questioni di vita, sopravvivenza e morte, è importante anche il ruolo della filosofia. La filosofia e le discipline umanistiche devono impegnarsi in questioni di sanità mondiale”.
La Pontificia Accademia delle Scienze invita anche a non dimenticare il ruolo fondamentale dell’Intelligenza artificiale: “L’IA ha già dato un contributo importante nella prevenzione, nella diagnosi precoce e nel controllo del trattamento, nel tracciamento dei contatti, nella previsione dei trend della pandemia, nello sviluppo di farmaci e vaccini e, infine, nella distribuzione e nel monitoraggio a lungo termine. Le soluzioni più attendibili derivanti dall’IA sono quelle che cercano un allineamento con gli obiettivi etici. Questioni quali correttezza, trasparenza, riservatezza, istruzione e sicurezza sono ora più chiare”.
La Dichiarazione ha chiarito che affinché la scienza possa essere un valido aiuto per la comunità, si devono rispettare alcuni requisiti: “per garantire che venga ascoltata, la scienza dev’essere attendibile e spiegata a parole chiare. Questo sarà possibile solo se la scienza riconosce in modo trasparente che l’errore fa parte della ricerca scientifica”.
Al riguardo, secondo la Pontificia Accademia delle Scienze non bisogna “dare false speranze né dichiarare che, in termini scientifici, esista qualcosa di simile alla verità assoluta. L’enfasi su questo punto aumenterà ulteriormente l’incertezza e l’insicurezza e sarà quindi essenziale preparare i cittadini a essere in grado di sopportare l’incertezza”.
Nell’ultima parte dedicata alle ‘Implicazioni etiche e sociopolitiche’, il documento ha posto l’attenzione su un punto fondamentale: la centralità di Dio.
La Pontificia Accademia delle Scienze ha invitato a recuperare la spiritualità e ha chiesto ai credenti di invocare Dio “affinché illumini le persone di scienza nel trovare soluzioni pertinenti ai problemi che ci affliggono”.
Seppur la scienza ha conosciuto un notevole progresso, come spiegato nello stesso documento, la stessa scienza non deve avere la presunzione di essere infallibile: l’umanità non può dimenticarsi di Dio.